ROMA – Il calcio non perde solo un protagonista. Se ne va un esteta, un filosofo, un inventore di logiche che vanno al di là della sfera di cuoio ma che a essa tornano, in modo preciso e allo stesso tempo creativo. Circondato dall’affetto dei propri cari si è spento all’età di 68 anni Johan Cruijff, stroncato da un cancro che non ha lasciato scampo all’ex stella di Ajax e Barcellona e di quell’Olanda ribattezzata Arancia Meccanica che sfiorò il successo al Mondiale del ’74. Se ne va in quella città catalana che lo accolse e lo stregò nel 1973, dove sarebbe diventato icona indiscussa di un club che avrebbe finito per esaltare i suoi principi. Vero e proprio emblema del calcio totale che cambiò volto allo sport più popolare al mondo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Una carriera che parla da sola, ricca di riconoscimenti. Addio, Mito.
L'ex campione olandese aveva 68 anni. Idolo indiscusso con le maglie di Ajax e Barcellona.
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