Hanno occupato il terzo piano di Palazzo dei Normanni. In questo modo, stamattina, gli ex interinali di Multiservizi hanno deciso di protestare contro la politica, che non dà certezze sul loro futuro.
Pagando un regolare biglietto all’ingresso riservato ai turisti un centinaio di ex dipendenti dell’azienda partecipata dalla regione Sicilia, hanno raggiunto il terzo piano e hanno preteso di essere ascoltati da Riccardo Savona, presidente della commissione bilancio.
La situazione della Multiservizi ha riempito le pagine dei giornali locali in queste settimane perchè, dopo il rientro nel piano di riordino delle aziende a totale partecipazione regionale, sono venuti al pettine alcuni nodi legati al destino lavorativo dei dipendent. L’azienda intanto è stata liquidata e attende di essere assorbita dall’azienda consortile Sas spa, insieme alle altre partecipate Biophera e Beni culturali spa.
Metre i dipendenti regolari con altissime probabilità verranno totalmente assorbiti, gli interinali (sono oltre 120) sembrano non avere la stessa fortuna. Nonostante una sentenza del tribunale di Palermo che ha sancito il loro diritto a essere assunti. Diritto in qualche modo “indebolito” proprio dalla liquidazione di Multiservizi, dove il commissario Anna Rosa Corsello, qualche settimana fa, ha precisato: “Un ente in liquidazione non può certamente assumere”. Così stamattina l’atto di forza per essere ascoltati.
Savona, dal canto suo ha risposto con un comunicato stampa che una volta scritto, è stato fotocopiato e consegnato a tutti gli occupanti. “Il piano di riordino delle società partecipate, approvato dalla commissione Bilancio con parere vincolante e attuato con decreto governativo, – si legge nel documento – stabilisce la transazione del personale in organico Multiservizi nella nuova società consortile e la chiusura dei contenziosi in essere, che riguarda i 129 soggetti che hanno svolto servizio fino al 2010”. Il presidente della commissione bilancio , auspicando l’immediato assorbimento degli ex interinali, aggiunge: “Considerati i pensionamenti intercorsi l’assunzione avverrebbe senza ulteriori aggravi di costi, oltretutto consentirebbe il rispetto delle convenzioni siglate fra Regione e le strutture ospedaliere”.
In base alle testimonianze degli ex dipendenti, a dicembre 2011 si sono tentati degli accordi, compresi carteggi fra avvocati. I dipendenti sarebbero stati anche disposti a rinunciare a compensi arretrati o a risarcimenti dovuti, in seguito alle sentenze della procura di Palermo che di Agrigento, ma da un paio di mesi il silenzio è sceso, e le trattative si sono arenate.