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Si paga subito| Niente donazioni

La sede della Cassazione

La decisione della Corte dei Conti è immediatamente esecutiva. I condannati, però, possono chiedere una sospensiva. E per evitare che le persone coinvolte si liberino dei loro beni la Regione potrebbe bloccare i patrimoni.

PALERMO – Cosa succederà dopo la condanna dei politici? La sentenza è immediatamente esecutiva. I politici, cioè, devono pagare. A meno che non decidano, e alcuni annunciano già di volerlo fare, di presentare ricorso in Cassazione e chiedano alla stessa Corte dei conti di sospendere l’esecutività della sentenza. È l’unica possibilità in ballo, ma la giurisprudenza non è a loro favorevole.

Di fatto il ricorso alla Suprema corte non potrà riguardare il merito del processo, ma la giurisdizione. Come dire, il fatto è quello accertato dalla Procura regionale della Corte dei Conti e oggi cristallizzato nella sentenza d’appello. La Corte dei Cassazione potrebbe essere sollecitata ad esprimersi sulla competenza dei giudici contabili. In pratica, dovrebbe rispondere al quesito: era la Corte dei conti a dovere processare i politici oppure spettava a un giudice civile? Nell’attesa della decisione i politici condannati potrebbero chiedere alla stessa Corte dei conti di sospendere l’esecutività della pena. In passato solo in rarissimi casi i giudici contabili, però, hanno accolto la richiesta.

Nell’ottica di un eventuale giudizio sul tema della giurisdizione si deve, però, tenere conto che la Corte costituzionale ha già, se pur indirettamente, confermato che la competenza spettava ai giudici contabili. Nel 2009 la Regione, infatti, sollevò il conflitto di attribuzione davanti alla Consulta per contestare la richiesta dei pubblici ministeri contabili di accedere ad alcuni atti amministrativi. La VI Commissione dell’Ars, quella sui Servizi sociali e sanitari, sostenne che le scelte sul 118 rientravano nell’alveo dell’insindacabilità in quanto rientravano nella “funzione di controllo e di direzione politica”. La Consulta, invece, fu di parere opposto e diede il via libera ai pm contabili sancendo che la giurisdizione dei magistrati contabili. “Tali emendamenti, ben lungi dal costituire espressione d’indirizzo politico, si sono ridotti alla previsione che si sarebbe dovuto ulteriormente incrementare il numero delle ambulanze in servizio – si leggeva nella sentenza della Consulta -, selezionando il nuovo personale tra i soggetti individuati dalla stessa Commissione. La Commissione dell’Ars ha, quindi, sostanzialmente preso parte al procedimento amministrativo finalizzato alla definizione delle modalità di gestione di un servizio pubblico”. Di fatto la decisione dell’Ars di chiamare in causa la Corte Costituzionale complica oggi le eventuali mosse dei politici.

Nel caso in cui non dovesse essere accolta la richiesta di sospensione della pena, che può essere presentata entro sessanta giorni dalla notifica della sentenza, toccherà alla Regione tutelarsi. Innanzitutto, essendo impossibile una compensazione diretta del debito la Regione potrebbe bloccare i patrimoni delle persone coinvolte per evitare tentativi di spoliazione attraverso donazione. Si tratta, naturalmente, di una proceduta a tutela delle casse regionali. I beni, mobili e immobili, restano nella totale disponibilità dei legittimi proprietari.


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