Si riparte in vista del Frosinone | Ma il clima teso non può aiutare - Live Sicilia

Si riparte in vista del Frosinone | Ma il clima teso non può aiutare

Dopo la sonora sconfitta contro l'Atalanta, la sfida contro i ciociari rappresenta l'ultima spiaggia per Ballardini. Scelte obbligate a centrocampo, rientrano Vazquez e Struna dalla squalifica, ma l'ambiente attorno alla squadra rende tutto più difficile.

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PALERMO – Una ripresa che sa di ultimatum. Il Palermo torna quest’oggi ad allenarsi in vista della sfida decisiva contro il Frosinone, e lo fa in un clima di tensione che non si provava da almeno un paio d’anni. Giocatori esclusi dal progetto tecnico, allenatori in bilico, nervosismo e una classifica pericolante fanno da cornice ad una partita che dirà molto sul futuro dei rosa. Una sconfitta vorrebbe dire entrare per la prima volta in stagione nella zona rossa, tra le ultime tre del campionato, quelle che staccheranno il biglietto verso la Serie B. Uno scenario apocalittico da evitare, cercando di imparare dai propri errori.

Errori che si sono visti in maniera evidente a Bergamo, dove l’Atalanta ha passeggiato su un Palermo rimaneggiato, senza nemmeno subire il contraccolpo dell’espulsione di Migliaccio a risultato già indirizzato a favore dei nerazzurri. Aver tenuto fuori almeno due titolari fissi come Rispoli e Rigoni, al netto delle squalifiche di Struna e Vazquez, è stata l’ennesima zappa sui piedi in un periodo totalmente nero. Per quasi un’ora di gioco, il Palermo ha rinunciato ad avere un terzino destro, con buona pace di Andelkovic che, pur mettendocela tutta, s’è ritrovato in un ruolo che non è suo. A centrocampo, inoltre, l’Atalanta ha fatto quel che voleva, con De Roon e Cigarini onnipresenti nella manovra nerazzurra.

Col rientro di Struna e con un Morganella sempre più vicino ad una piena autonomia, il problema terzino non si dovrebbe riproporre, anche se sulla scelta tecnica di giocare con Andelkovic a destra bisognerà tornarci in qualche modo. A centrocampo, invece, i “tagli” impongono nuovamente il trio formato da Hiljemark, Jajalo e Chochev, ovvero la mediana tipo di Ballardini nelle tre uscite di campionato. Salvo clamorosi dietrofront, al limite dell’impossibile con la permanenza di Ballardini sulla panchina del Palermo, non ci sarà alcuna speranza di vedere cambi in mezzo. Tant’è vero che contro l’Atalanta è stato gettato nella mischia il diciottenne Pezzella, per giunta fuori ruolo.

Allora Ballardini farà un po’ alla Iachini, ovvero si aggrapperà a Vazquez, nella speranza che non sia ancora “contagiato” da questa situazione di poca serenità, come ha ammesso lo stesso tecnico. Senza girarci attorno, però, se il clima resta quello pre-Alessandria e pre-Atalanta, si potranno soltanto elencare possibili soluzioni senza mai trovarne una reale. Perché l’effetto Ballardini, quello visto a Roma contro la Lazio, è già svanito. Contro il Frosinone si spera che possa bastare altro, anche perché in quel caso la soluzione diventerebbe soltanto una. E Ballardini può benissimo immaginare quale.


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