"Siamo alleati di Raffaele Lombardo| Ma, se condannato, lo molliamo subito" - Live Sicilia

“Siamo alleati di Raffaele Lombardo| Ma, se condannato, lo molliamo subito”

LIVIO MARROCCO A LIVESICILIA
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“Siamo alleati leali di Raffaele Lombardo, anche se è imputato di corruzione elettorale. In caso di condanna, però,  siamo pronti a togliere il sostegno senza ripensamenti”. Livio Marrocco, deputato regionale e capogruppo di Fli all’Ars, sembra avere le idee chiare sul comportamente dei futuristi nei confronti del governatore siciliano. Tra i protagonisti del congresso regionale in corso a Taormina, Marrocco illustra anche gli obiettivi dei finiani a Sala d’Ercole.

Briguglio ha detto che non siete subalterni al pd nè a Raffaele Lombardo…
“Confermo le parole di Briguglio: noi non siamo subalterni, ma siamo soprattutto leali. Penso che l’esperienza del Terzo polo sia avvenuta in un momento storico del governo Berlusconi, per primi l’avevamo intuito. Ricordo l’esperienza del Pdl Sicilia: era necessario un nuovo assetto politico. E’ chiaro però che non possiamo essere vincolati ai diktat del Pd o a quelli del presidente della Regione”.

Concretamente quali sono i prossimi obiettivi dell’azione di Fli all’Ars?

“Entro febbraio puntiamo all’aprovazione del ddl sull’abolizione delle province e sulla creazione dei consorzi dei Comuni. Poi vogliamo che si proceda con l’adeguamento della normativa regionale a quella nazionale, in materia di composizione dei consigli comunali. Stiamo spingendo per evitare la riduzione dei consiglieri comunali nei capoluoghi di provincia e a Palermo città. Pochi giorni addietro abbiamo presentato un emendamento sull’indennità dei parlamentari regionali, che mai deve superare quella dei parlamentari nazionali. Entro Pasqua intendiamo riformare Iacp e consorzi di bonifica, snellendo tutta la macchina burocratica”.

Dal punto di vista politico, i rapporti con il Pd e con Raffaele Lombado, imputato di corruzione elettorale, come li spiegati ai militanti di Fli?
“Il Pd non è esente da problemi giudiziari, basti pensare a Caravà e Vitrano, che testimoniano la trasversalità del problema di selezione della classe dirigente. La vera responsabilità devono averla i partiti. A Trapani abbiamo stilato un codice etico per le amministrative, basta essere imputati per evitare la candidatura. Lo scopo è quello di dare la possibilità a chi è rinviao a giudizio di difendersi; non siamo giustizialisti ma garantisti in modo civico”.

E Nino Strano, che ha due condanne di cui una in secondo grado?
“La giustizia farà il suo corso, solo dopo valuteremo il da farsi. Siamo fiduciosi che saprà dimostrare l’estraneità alle accuse che gli vengono mosse”.

E Raffaele Lombardo?
“È imputato anche lui, ma per noi è una questione di lealtà e rimarremo alleati sino alla fine della legislatura, tranne che arrivino sentenze di condanna. In quel caso siamo pronti a mollarlo senza ripensamenti”.

Concretamente, cosa potrebbe fare la politica per i giovani?
“Penso ai giovani ricercatori che potrebbero tornare in Sicilia ed essere impiegati, grazie ad un credito d’imposta, nelle nostre imprese”.

La destra e la storia…
“Penso che la storia debba essere raccontata con le sue ombre e le sue luci, serve la capacità di saper leggere la storia puntando sulla riconciliazione soprattutto relativamente al periodo delle guerre”.


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