Siccità, Gargano: "Rischio desertificazione imprenditoriale"

Siccità, allarme di Gargano: “Rischio di desertificazione imprenditoriale”

Commenti

    è la conseguenza delle desertificazione mentale politica

    forse se i nostri espertissimi e preparatissimi politi ci avessero pensato prima non si arrivava a questo.

    E intanto però non riparano le condutture!

    Devo ribadire quanto scritto altre volte: si stanno facendo troppe tragedie alla siciliana. La situazione è oggettivamente grave, ma NON E’ la prima volta che la Sicilia affronta una fase siccitosa di queste proprozioni, con tutti i suoi nefasti portati (danni per l’economia etc.). Anzi, siamo ancora lontani dalla lunghissima fase siccitosa che caratterizzò la fine degli anni 90 e i primi due anni del 2000, culminata nel 2002 con gli interventi della protezione civile. E prima ancora ci furono dure fasi siccitose nel 1990, nel ’66…se vogliamo andare ancora più indietro, risalendo ad un periodo in cui ancora non vi erano rilevazioni meteorologiche attendibili come quelle contemporanee, mio nonno, la cui famiglia negli anni ’20-’30 aveva una fattoria, mi raccontava di come a volte in estate dovevano ammazzare gli animali causa siccità/mancanza d’acqua e foraggio. All’epoca sta roba, ovviamente, non faceva notizia e non c’erano 10mila media che dipingevano scenari apocalittici. Siamo nel quadro di un quadro siccitoso di medio –periodo, che potrebbe anche diventare di lungo periodo (dipende se piove o meno il prossimo autunno). Dopo la mancanza di pioggie adeguate a Marzo ed Aprile 2024, era ovvio che si sarebbe arrivati a questo punto. Non è una novità che in Sicilia di estate non piove e fa caldo torrido!!. Ci saremmo potuti salvare in caso di precipitazioni del tutto eccezionali (parliamo di accumuli medi nell’ordine di 150/200 mm) a Maggio, ma era inverosimile che ciò accadesse e infatti non è accaduto, anche se le precipitazioni di Maggio sono state superiori alla media degli ultimi 30 anni (47 mm contro i 20 mm circa di media “storica”). Morale della favola: si sopravviverà a questa siccità come si è sopravvissuti alle scorse: vale per gli agricoltori come per le imprese agricole…con grandi difficoltà, perdite economiche,arrabattandosi e con aiuti finanziari (dalla Regione e dallo Stato). Il problema è un altro: e cioè che alla politica siciliana negli ultimi due decenni è mancata la lungimiranza necessaria ad approntare interventi utili a contrastare adeguatamente le fasi siccitose che periodicamente investono l’isola. Una mancanza di lungimiranza congenita nella politica sicula, che poi è espressione della cultura dell’isola. Prima di questa fase siccitosa, per due anni in Sicilia ci sono state precipitazioni superiori alla media storica. Ma il pessimo stato di condutture, dighe, invasi non ha consentito di sfruttarle, e quasi tutta quest’acqua è andata perduta.

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Visto le citazioni di padri nobili della democrazia cristiana di questo paese ne aggiungerei un'altra trattadal discorso di addio al parlamento da parte di don Luigi Sturzo fondatore del partito popolare, su cui la politica doveva e deve riflettere "che Voi, non vi facciate casta".

Non vorrei essere nei panni di chi deve verbalizzare. La regolamentazione del sito è tanto labile quanto astrusa. Anzi, una vera e propria regolamentazione manca del tutto. Perchè? non sono riuscito a stilarla nel corso dei decenni. Qualcosa c'è per la riserva marina, ma è, praticamente, un protocollo d'intesa, non si sa quanto cogente in mancanza di adeguata pubblicazione. A terra, invece, c'è solo l'affidamento alla LIPU, che io sappia. L'accesso è si vietato (dalla LIPU) ma solo per il periodo della nidificazione, che scadeva proprio il 30 giugno. Un altro giorno e sarebbe stato difficile trovare una violazione. La verità è che la Regione Sicilia non sa normare le aree protette, scaricandole alle Associazioni ambientaliste od abbandonandole di fatto. Quanto ad Isola delle Femmine, è in vendita: forse la soluzione migliore sarebbe cederla ad un sodalizio ambientalista dotato di mezzi finanziari adeguati, come la tedesca Stiftung Pro Artenvielfalt

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