Sicilia, 909 nuovi positivi: record di casi a Palermo

Sicilia, 909 nuovi positivi: record di casi a Palermo

Commenti

    All’improvviso quasi 600 casi a Palermo! È chiaro adesso? Alla faccia dei garantisti a convenienza.

    Buonasera,questi numeri mi lasciano perplesso. Nella provincia di Palermo 600 malati ed in quella di Catania solo 60? Mi piacerebbe sapere quanti sono i pazienti in città e quanti in provincia,se per caso nel conteggio di Palermo vengono inseriti pazienti provenienti da altra provincia, se, dato che il distretto sanitario di Lampedusa dipende dall’asp di Palermo, vengono inseriti adesso migranti non registrati in precedenza, se dato il bassissimo numero di guariti non vengono fatti i tamponi di guarigione, oppure erano non veritieri i circa 9000 guariti di 10-15 giorni fa. a questo punto credo che solo una seria inchiesta giornalistica possa fare luce. Ritengo inoltre che ognuno,dal Sig presidente di regione , passando dal Sig sindaco debbano prendersi le loro responsabilità , il primo nel comunicare quanto chiesto dal secondo più volte, e quest’ultimo rivolgendosi alla magistratura per ottenere ciò che è un suo diritto ottenere, per poterlo poi comunicare alla popolazione.

    ….perchè non riportate anche il numero di tamponi effettuati per ogni provincia in modo da tirare fuori la percentuale di contagiati rispetto ai tamponi ???????

    Gli piace ad Orlando tenere tutto aperto, a cominciare dai mercatini rionali?

    Tenere tutto aperto per poi accusare qualcun altro ! Semplice!

    Sarà il covid del pane con la milza e l’agnello arrosto.

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E allora? Dov'è la notizia se tutto rientra nella norma. Ebbene, questo è il mese dell'ipocrisia (avete presente la valanga di "auguri" urbi et orbi?), quindi ci sta tutto e calza a pennello lo stupore per il "caro voli" che, invece è un fatto ordinario e ricorrente. Che Natale sarebbe senza l'albero, il presepe, il panettone e i politici che si stracciano le vesti per il caro voli? E, ovviamente, l'informazione che torna a battere sugli stessi tasti, stavolta con la piccola variante del concorso. Ok, tranquilli, passerà. Ma tornerà puntualissimo a Pasqua, insieme alla colomba e alle uova. Insomma, qual è la novità?

Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

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