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Sicilia, amministrative banco di prova per le regionali

Ecco le variabili che potrebbero fare saltare gli schemi di gioco.
VERSO IL VOTO
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PALERMO – La corsa delle amministrative è in dirittura d’arrivo. I riflettori sono puntati sui risultati delle urne, soprattutto quelli relativi alle città di Palermo e Messina. Il convitato di pietra di questa tornata elettorale è lo schema di gioco per le regionali d’autunno. Lo sanno bene gli attori politici siciliani, pronti a cogliere la palla al balzo e sbandierare i risultati incassati per giocarsi la prossima manche.

Centrodestra in crisi

E qualcosa si muove già. Soprattutto nel centrodestra. Gli ultimi scampoli di campagna elettorale sono stati scanditi da un fatto rilevante per la stabilità della maggioranza che siede attualmente a Palazzo d’Orleans. La nomina del coordinatore regionale di Diventerà Bellissima, Alessandro Aricò, neo assessore alla formazione professionale, ha infatti agitato le acque della coalizione. La dura presa di posizione nei confronti del presidente Musumeci presa da Gianfranco Miccichè, Nino Minardo, Roberto Di Mauro non promette bene e può essere letta come una dichiarazione di guerra ai pasdaran del Musumeci bis. Nel quartiere generale del Presidente, nel frattempo, si attendono con impazienza i risultati delle liste nate dallo sposalizio tra FdI, Db e Attiva Sicilia.

La sfida interna alla coalizione

La stessa attenzione la presta Giorgia Meloni pronta a insistere sul bis se dovesse salire sul gradino più alto del podio (della coalizione). I malpancisti però preparano la contromossa: avanzare una proposta che non si può rifiutare (un esponente di Fratelli d’Italia per intenderci o un candidato a cui dire di no sarebbe complicato). Un tentativo scivoloso che potrebbe infastidire la Giorgia nazionale. Una variabile importante nel risiko della coalizione rimane il risultato che incasserà a Messina il candidato di Cateno De Luca che con il sostegno del Carroccio (benedetto da Salvini in persona) sfida gli schieramenti tradizionali: centrodestra e fronte progressista.

Le contromosse

E c’è chi è pronto a giurare che la tentazione di sostenere De Luca alle regionali, in caso di mancata intesa con Meloni su un nome diverso da quello di Musumeci, sarebbe stata presa in considerazione dallo stesso Salvini. Ma tra le voci che impazzano come quelle del calciomercato sotto l’ombrellone rimane una certezza: il risultato della partita di Messina sarà oggetto di riflessione per tanti.

La galassia giallorossa e il nodo delle primarie

Anche nel centrosinistra che in cuor proprio spera che il centrodestra siculo si spacchi in due. Ma prima il fronte progressista dovrà fare i conti con i risultati delle liste di Pd e M5s soprattutto a Palermo. Chissà che qualcuno, con il percorso delle primarie in stand by (al netto delle rassicurazioni dei leader nazionali Giuseppe Conte ed Enrico Letta), non faccia saltare il banco. Punti di domanda che saranno chiariti tra qualche giorno, pallottoliere alla mano. 


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