Femminicidi, sei croci da inizio anno: la Sicilia che piange le vittime

Femminicidi, sei croci da inizio anno: la Sicilia che piange le vittime

I volti e le storie delle donne assassinate

PALERMO – Sei croci, una per ogni vittima di femminicidio. La Sicilia, nel 2023, non sfugge alla terribile statistica. C’è chi parla di amore malato, ma non può esserci amore dove c’è morte.

Carmelina Marino e Santa Castorina

L’11 febbraio a Riposto, in provincia di Catania, Salvatore La Motta, 63 anni, ergastolano in permesso premio, impugna una pistola per uccidere a bruciapelo Carmelina Marino, 48 anni, freddata nella sua auto nel lungomare Pagano, e Santa Castorina, 50 anni, uccisa mentre camminava in via Roma. Infine l’uomo si è tolto la vita. Il movente resta oscuro, ma è legato a questini passionali. La Motta aveva avuto una relazione con Marino, madre di due figli. La donna non era sposata. E neppure lo era Castorina. La Motta potrebbe avere visto in Castorina un ostacolo alla sua relazione, o forse le addossava la responsabile della fine del rapporto sentimentale.

Mariella Marino

La mattina del 20 luglio Mariella Marino è stata uccisa a Troina, in provincia di Enna. Aveva 56 anni, tre in meno dell’ex compagno, Maurizio Impellizzeri che le ha sparato un colpo di pistola davanti a un supermercato. La donna, madre di tre figli, ha avuto la forza di scappare. Poche decine di metri di fuga disperata, poi il suo cuore ha smesso di battere.

Vera Schiopu

Il 19 agosto una ragazza moldava di 25 anni, Vera Schiopu, è stata trovata impiccata a Ramacca in provincia di Catania. In carcere è finito il compagno, il rumeno Gheorghe Ciprian Apetrei, di 33 anni. Sarebbe l’autore di una macabra messinscena per spacciare l’omicidio per suicidio. La corda appesa alla trave e stretta attorno al collo non poteva reggere il peso della povera Vera. E poi le ferite sanguinanti e i lividi sul corpo. Da qui l’ipotesi che la vittima sia stata assassinata in un altro posto e poi trasportata fino
in contrada “Polmone” nella frazione di Sferro, tra Ramacca e Paternò. Vera era giunta in Italia con il sogno di una vita migliore. Lavorava nei campi. Si spaccava la schiena nella raccolta degli ortaggi.

Marisa Leo

Il 6 settembre Marisa Leo, 39 anni, responsabile marketing e comunicazione della cantina Colomba bianca, è stata uccisa dall’ex compagno Angelo Reina, di 42, nelle campagne di Marsala.‍ L’uomo poco dopo si è suicidato. Lei lo aveva “graziato” ritirando la querela durante il processo per stalking. Lui l’ha ammazzata a colpi di carabina nelle campagne di Marsala. Poi si è suicidato con la stessa arma. “Un giorno venne a casa mia. Guardava delle armi, mi disse che andava al poligono di tiro”, raccontò Marisa Leo. Fa impressione rileggere la sua deposizione. Era giugno 2021 quando salì sul banco dei testimoni in Tribunale a Marsala. In aula descrisse il clima di paura in cui era piombata la sua vita per colpa dell’ex compagno. Pochi mesi dopo decise di fare un passo indietro per tutelare la figlia. Non voleva che il padre venisse condannato e ritirò la querela.

Anna Elisa Fontana

Pochi giorni dopo, nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 settembre, un orribile delitto a Pantelleria. “È stato lui, è stato lui”, urlava Anna Elisa Fontana, 48 anni. Aveva la pelle bruciata, i vestiti ridotti a brandelli inceneriti. Il compagno, Onofrio Bronzolino, di 52 anni, l’aveva trasformata in una torcia umana. Le ha cosparso il corpo di benzina e ha dato fuoco. Era accecato dalla gelosia. Anna Elisa è morta dopo due giorni di agonia in ospedale.


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