PALERMO – L’hashtag sui social network era già partito e su Facebook era stata aperta una pagina con oltre duemila fan: “Io sto con Patrizio Cinque”. All’orizzonte c’era anche la marcia di solidarietà organizzata per martedì pomeriggio in favore del sindaco, indagato dai pm di Termini Imerese per violazione di segreto d’ufficio, falso e tentata turbata libertà degli incanti. Tutto era pronto ma il rischio che il corteo di domani potesse degenerare in una manifestazione contro la magistratura ha convinto lo stesso sindaco Cinque a “dissuadere” i propri concittadini dal loro proposito: “Ho saputo che volete fare una marcia di solidarietà nei miei confronti – ha affermato il sindaco in una nota diffusa nel pomeriggio dopo il suo interrogatorio -. Vi ringrazio per questo gesto ed è come lo aveste fatto. Vi ringrazio per la vicinanza umana, tuttavia non voglio che il vostro gesto venga strumentalizzato. Non voglio che qualcuno dica, per errore, che i miei cittadini marciano contro la magistratura. Noi crediamo nello Stato, e abbiamo fiducia che la verità emerga sempre. Ci ritroveremo insieme giorno 14 ottobre per il ‘giorno della Restituzione'”. In serata la comunicazione da parte dell’organizzatrice della marcia, Maria Sciortino: “Per rispetto della decisione presa dal sindaco la marcia è annullata – ha annunciato -. Il nostro voler dimostrargli ‘affetto’ e ‘vicinanza’ in questo momento difficile è stato da lui gradito e pure se non si farà penso che l’obiettivo di questo nostro gesto sia stato già raggiunto”.
Il tentativo di evitare una manifestazione che rischiava di trasformarsi in un terreno scivoloso per il Movimento cinque stelle è andato a buon fine. “E’ il momento di scendere in piazza”, si legge infatti sulla pagina creata in favore del sindaco di Bagheria. All’interno si rilancia la tesi di un “attacco mediatico rivolto a screditare” Cinque, autosospeso dal Movimento cinque stelle dopo la notizia dell’indagine nei suoi confronti. Dopo la fiducia ribadita dal candidato governatore M5s Giancarlo Cancelleri (“a Patrizio dico di stare tranquillo e di tenere duro”), sulla vicenda Bagheria e sulla manifestazione organizzata per domani in favore del sindaco era calato il silenzio da parte dei big Cinquestelle. Un silenzio rotto soltanto da Cancelleri per smentire una ricostruzione di stampa e per ribadire che il movimento “ha sempre avuto e continua ad avere la massima fiducia nell’operato dei magistrati”. Se la manifestazione si fosse tenuta il Movimento cinque stelle sarebbe stato il convitato di pietra alla marcia, stretto tra una doppia esigenza: da un lato la necessità di non prestare il fianco agli attacchi politici e dall’altro il dovere morale di non lasciare solo il sindaco che fino a pochi giorni fa veniva portato a modello da seguire per ogni buon amministratore pentastellato.
Tanti attivisti avrebbero partecipato da “singoli cittadini”. Il diktat calato dai piani alti del movimento era stato chiaro: massima fiducia in Cinque, che alcuni boss consideravano “inavvicinabile”, ma la marcia è stata organizzata dai cittadini e chi vi parteciperà lo farà soltanto a titolo personale. Una posizione sottolineata dagli ambienti M5s che nel pomeriggio escludevano la presenza a Bagheria di grossi esponenti pentastellati. “E’ una manifestazione organizzata dai cittadini”, è stato il concetto ribadito più volte. Il momento è delicato: il voto per le Regionali è vicino e l’obiettivo era stato quello di evitare strumentalizzazioni politiche che sarebbero spuntate se il movimento avesse sposato la manifestazione. Nessuna dichiarazione su quanto era previsto a Bagheria. Troppo alto il rischio di finire invischiati in modo diretto in una iniziativa che, nonostante le buone intenzioni di partenza, avrebbe potuto sfociare in una critica ai magistrati che sarebbe apparsa fuori luogo ai più.
La descrizione dell’evento su Facebook non lasciava spazio a speculazioni politiche (“Massima fiducia e rispetto nei confronti sia della magistratura, la quale accerterà con giustizia la verità su quanto detto nei confronti di Patrizio Cinque e sia in Patrizio stesso”), ma l’appuntamento di piazza Madrice rappresentava comunque un rischio mediatic che il movimento non intendeva correre. Il ricorso vinto dall’attivista Mauro Giulivi, che ha azzoppato le primarie online per la scelta dei candidati all’Ars, e il caso Bagheria hanno offuscato l’immagine del movimento negli ultimi giorni e così i vertici hanno scelto la linea della prudenza: nessun commento sulla opportunità o meno di una manifestazione organizzata senza attendere gli sviluppi dell’inchiesta.
Alla partenza dell’eventuale corteo non ci sarebbe stato comunque il gruppo consiliare M5s al Comune. “La marcia nasce spontaneamente da liberi cittadini bagheresi – affermava oggi pomeriggio il presidente del consiglio comunale di Bagheria, Marco Maggiore, eletto nella lista M5s -. Non ha alcuna connotazione politica. Ogni singolo appartenente al gruppo consiliare di maggioranza deciderà singolarmente in totale autonomia se partecipare o meno, da cittadino e non nella veste politica. Io, in considerazione del mio ruolo istituzionale di presidente del consiglio comunale, ho deciso di non prendervi parte in rispetto del ruolo”. Decisione a cui si era accodato anche il gruppo dei consiglieri M5s: “Decidiamo di allinearci a quanto dichiarato dal presidente”, si era limitata a dire la capogruppo Giusy Chiello. Parole espresse prima della nota del sindaco che ha tolto l’intero movimento dall’imbarazzo.