"C'è una ragazza...", Grigoli parlò dell'amante di Messina Denaro

“C’è una ragazza…”, quando Grigoli parlò dell’amante di Messina Denaro

Giuseppe Grigoli e Matteo Messina Denaro
Il re dei supermercati avrebbe rischiato di essere ucciso

PALERMO – Non ha collaborato con la giustizia, ma ha riferito delle circostanze vere e di un certo peso. Come nel caso di Floriana Calcagno. Fu Giuseppe Grigoli nel 2015 a fare il nome della donna ora arrestata con l’accusa di essere stata una delle persone più vicine a Matteo Messina Denaro.

Il re dei supermercati

Con il senno di poi fa un certo effetto leggere parole di Grigoli, re della grande distribuzione a cui è stato confiscato un patrimonio milionario. Quasi dieci anni affidò agli investigatori il nome della donna. Riferì di una raccomandazione per trovare un lavoro a Calcagno. Su conto di Grigoli è sempre aleggiata la convinzione che egli si limitasse a poche e quasi irrilevanti dichiarazioni finalizzate esclusivamente ad evitare la confisca del suo enorme patrimonio economico.

Un lavoro “per una ragazza di Campobello”

Era stato Filippo Guttadauro, marito della sorella del padrino, Rosalia Messina Denaro, a mediare la richiesta di Messina Denaro. La donna, nipote del boss di Campobello di Mazara, Franco Luppino, dal 2006 al 2014 ha lavorato alle dipendenze di uno studio di consulenza gestito da un ragioniere.

“Ho ricevuto altri messaggi provenienti da Messina Denaro con i quali mi veniva indicato di assumere determinate persone”, raccontò Grigoli. Tra queste c’era “una ragazza di Campobello di Mazara che non assunsi direttamente, ma iniziò a lavorare presso lo studio del consulente omissis”. Calcagno e lo stesso ragioniere, dal 2011 al 2019, sarebbero poi divenuti soci in una srl con sede a Castelvetrano che si occupava di consulenza e pianificazione aziendale.

“Non toccate Grigoli”

Ed ecco che vanno rilette alcune vicende del passato. Ad un certo punto si era sparsa la voce che Grigoli avesse iniziato a parlare con i magistrati. Vincenzo Panicola aveva incaricato la moglie Patrizia Messina Denaro, altra sorella dell’allora latitante, di sondare il terreno, di capire quale contromisura adottare. Non si poteva escludere addirittura l’ipotesi estrema di eliminare Grigoli. Poi, arrivò il diktat di Matteo: “Non toccatelo, perché se parla può fare danno”.

Come arrivò l’ordine? La comunicazione sarebbe stata diretta. A voce. Un incontro faccia a faccia o forse una telefonata. Poi la donna portò al marito detenuto l’ambasciata del fratello.

“Di’ a tuo marito – le disse l’allora latitante – di mettersi nella stessa cella con lui”. Per controllare Grigoli, per tenerlo buono ed evitare che facesse danno. Anche se Patrizia non era d’accordo. “Mica se lo può accudire in carcere”, rispose al fratello. Il pericolo Grigoli alla fine rientrò. E Messina Denaro tornò ad occuparsi di affari e latitanza. Ora si scopre che Floriana Calcagno, la donna di cui aveva parlato dieci anni fa, il re dei supermercati aveva un collegamento diretto, una relazione sentimentale con il latitante.


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