Sicilia, Musumeci: "Sulle regionali parlerò giovedì" - Live Sicilia

Sicilia, Musumeci: “Sulle regionali parlerò giovedì”

De Luca all’attacco del presidente. Alleati e nemici interni con le bocche cucite.

PALERMO – Il rebus sulle intenzioni del presidente Musumeci sarà sciolto giovedì mattina in conferenza stampa nella sala Alessi di Palazzo Orleans. Nel frattempo le dichiarazioni di ieri pesano come un macigno sui progetti di alleati e detrattori. La linea unanime al momento sembra quella di tacere fino a giovedì. Chi invece approfitta della situazione e dice la sua è l’antagonista Cateno De Luca che fa una nuova previsione sul presidente.

“Ancora una volta l’analisi che avevo affidato solo pochi giorni fa alla stampa in merito alla posizione politica di Nello Musumeci si è rivelata assolutamente aderente alla realtà dei fatti. Nello Musumeci oggi tenta di mostrare i muscoli, che non ha, provando a ricattare la banda bassotti politica. Non ritira la sua candidatura ma si vuole dimettere subito anche da governatore della Sicilia. Ultimo disperato tentativo da parte del presidente che cede al colpo di grazia che il risultato elettorale di Messina gli ha inferto”, argomenta De Luca. “Avevo detto che Musumeci sarebbe stato abbandonato anche da Giorgia Meloni – aggiunge – Una profezia che si è avverata nonostante molti non lo credessero possibile. Oggi, solo e inchiodato alle sue responsabilità, tenta un’ultima forzatura per provare a salvare il banco che però ormai è saltato”. Poi una provocazione.

“Sicilia Vera – prosegue De Luca – sostiene Musumeci. Noi siamo per la sua ricandidatura. Non gli consentiremo di fuggire senza aver dato conto del suo fallimento politico ai siciliani. Quest’ultima mossa non fa che confermare quanto sia politicamente vigliacco. Noi vogliamo che Musumeci resti al suo posto fino al 6 novembre e che si presenti al popolo siciliano mostrando cosa ha fatto e cosa soprattutto non ha fatto. Fuggire adesso, caro Nello non ti assolverà dalle tue responsabilità. Noi – conclude De Luca – siamo sempre pronti con la cintura ai fianchi e con le lanterne accese”. Nel frattempo i vertici siciliani dei partiti di centrodestra provano a studiare tutte le contromosse del caso (sebbene l’ipotesi delle dimissioni sia meno probabile di quella della rinuncia della candidatura).

Ma la quadra va fatta a livello nazionale come ricorda il presidente leghista della Regione Lombardia Attilio Fontana interpellato sull’affaire siciliano. “Ho dato la mia disponibilità e non posso fare altro che aspettare che il centrodestra, che ribadisco è l’unico vero valore che deve essere tutelato, s’incontri e parli. Non sono io a fare l’accordo, l’importante è che ci sia.”, dice. “L’accordo era che, dopo il secondo turno delle amministrative, si sarebbe iniziato a discutere delle regionali della Sicilia prima e poi di tutte le altre”, argomenta Fontana. 

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