Musumeci "toglie il disturbo"? Ecco la mossa del presidente - Live Sicilia

Musumeci “toglie il disturbo”? Ecco la mossa del presidente

La dichiarazione sibillina del presidente scuote la politica siciliana.
IL RETROSCENA
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3 min di lettura

CATANIA – “A breve toglierò il disturbo”. La dichiarazione sibillina del presidente Nello Musumeci scuote la politica siciliana. La mattinata del presidente non inizia esattamente nel migliore dei modi: sul Corriere della Sera il coordinatore azzurro Gianfranco Miccichè cannoneggia sul quartiere generale violando la tregua richiesta dal tavolo romano (deadline: il post ballottaggi). 

Una giornata particolare

Il combinato disposto dello show di Ficarra e Picone a Taormina e le voci che arrivano dalla Capitale su un varco che inizia ad aprirsi tra i colonnelli di Fratelli d’Italia sulla possibilità di non impiccarsi sul suo nome fanno il resto. I beneinformati raccontano di un presidente “molto stanco e amareggiato dal fuoco amico” che già in mattinata si lascia scappare a mezza bocca la frase incriminata (“toglierò il disturbo”) in occasione del convegno di Federcasa. Poco dopo il presidente avrebbe annunciato ai suoi assessori più fedeli la sua intenzione di ritirare la candidatura alle regionali, un’ipotesi che i suoi avrebbero cercato in tutti i modi di allontanare tentando di dissuaderlo. 

La frase sibillina

Infine, la dichiarazione pubblica rilasciata ai cronisti all’inaugurazione della mostra “Agata. Dall’icona cristiana al mito contemporaneo. I tesori dei musei regionali a Palazzo dell’Università” a Catania, immediatamente battuta dalle agenzie. Il giallo c’è tutto e riguarda le possibili dimissioni del presidente che rimanda ogni spiegazione ai prossimi giorni quando organizzerà una conferenza stampa ad hoc per chiarire i contorni della vicenda (“ci sarà un mio successore”). 

Le ipotesi degli alleati e dei detrattori

“C’era un patto di non belligeranza fino al ballottaggio chiesto dal tavolo romano, ancora una volta rotto da Miccichè sul Corriere. Ennesimo attacco insensato e fuori luogo. Non ce la fa più umanamente”, spiegano gli uomini a lui più vicini che ritengono infondata la possibilità che Musumeci voglia staccare la spina (elemento che porterebbe la Sicilia al voto tra novanta giorni creando non poco scompiglio nei diversi schieramenti). C’è poi chi veste i panni del filologo come il senatore Ignazio La Russa. “Noto che si tratta di una dichiarazione al futuro e non al presente. Non ho parlato ancora con lui, né con Giorgia Meloni e i dirigenti del centrodestra. Ma per me non è una novità quanto Nello Musumeci dice: la mia prima impressione è che le sue dichiarazioni siano volte a ribadire che lui vuole l’unità di tutto il centrodestra, il sostegno pieno di tutta la coalizione”, spiega il senatore. E c’è chi rinuncia e si limita a parlare di fase delicata.  E se i fedelissimi negano che il presidente sia intenzionato a dimettersi e anche qualche malpancista che vanta con lui una conoscenza antica (“non lo conoscete, non si dimetterà mai”, sibilla off record) rimane sul tavolo l’idea (palesata in mattinata a i suoi) di ritirare la propria candidatura. Una mossa finalizzata forse a mettere spalle al muro gli alleati riottosi e i leader romani, un bluff o una scelta dettata da altro? I punti di domanda si sprecano e rimangono ad oggi senza risposta. L’ennesimo puzzle da ricomporre.   

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