PALERMO – In Sicilia, ogni anno, vengono erogati oltre 17milioni di euro in vitalizi e pensioni agli ex deputati regionali. Un privilegio che resiste al tempo (abolito nel 2012, prima di passare al sistema contributivo) e, soprattutto, che non conosce crisi. Con l’ultimo adeguamento Istat scattano oltre un milione di euro in più che finiranno nei conti correnti anche degli eredi e delle vedove.
Non ci sono solo gli aumenti da 10.700 euro l’anno per ciascun deputato regionale (LEGGI L’APPROFONDIMENTO) a far gridare allo scandalo. Nella terra in cui il caro energia e le conseguenze della pandemia continuano a mietere vittime tra le imprese, esiste un raggruppamento di privilegiati ex lege, che nulla può scalfire. Da distinguere, ovviamente, i casi in cui il vitalizio sia stato conseguito anche con una sola legislatura, dall’assegno erogato a chi è “pensionato”, per essere stato deputato regionale.
Gli assegni vitalizi “diretti”
Ogni mese costano 666mila euro i 143 assegni vitalizi erogati agli ex deputati, che incassano una media di 5mila euro lordi ciascuno. Ad aprire l’elenco è Giuseppe Abbate, noto ex deputato regionale che alcuni anni fa fu accusato di violenze domestiche dalla moglie e, dopo la prima condanna, lanciò un appello su facebook alla consorte, rivendicando la propria innocenza.
Nell’elenco ci sono comunisti come Francesco Amata, Giuseppe Giannone, Adriana Laudani, Marina Marconi e missini, come Carmelo Briguglio, Guido Lo Porto, Nicola Bono, ma anche l’ex presidente della Regione Angelo Capodicasa, il primo proveniente dalla sinistra, per quattro volte deputato regionale.
Presenti anche l’eterno Mirello Crisafulli, tre legislature all’attivo, Giuseppe D’Agostino, mister 44mila voti della DC, la “quercia” Pino Firrarello, ex senatore e attuale sindaco di Bronte; Salvo Fleres, repubblicano; Francesco Forgione, già capogruppo Prc e presidente della commissione Antimafia; Ottavio Garofalo, ex Forza Italia ed Mpa; Nino Germanà, il re di Brolo; Domenico Giannopolo di Caltavuturo; Fabio Granata, il futurista di Siracusa, ex assessore – apprezzato – ai Beni Culturali; Salvatore Grillo Morasutti, repubblicano di Caltagirone; Enzo Guarnera, il battagliero della Rete; Lillo Mannino, ex ministro e parlamentare Dc; Manlio Mele, autorevole esponente culturale del Pd; Gianfranco Miccichè, ribelle coordinatore di Forza Italia attualmente esiliato al gruppo misto; Salvatore Misuraca, accusato da Damiani nell’inchiesta sulla sanità; Angelo Moschetto di Forza Italia; Sebastiano Neri detto Nello, ex casa delle Libertà transitato in Mpa; Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo; Giuseppe Pignataro detto Pippo, dei Ds; Giuseppe Provenzano, Mimmo Rotella. E ancora, Nino Strano, ex parlamentare vulcanico ed ex assessore allo Sport; Mimmo Sudano, ex senatore, una delle colonne del potere politico etneo e Giovanni Villari, esponente del centrosinistra. Ma l’elenco completo è lunghissimo. CONTINUA A LEGGERE GLI ALTRI NOMI CLICCANDO SOTTO