Sicurezza e polemiche televisive |La Cattedrale è pronta per la Festa - Live Sicilia

Sicurezza e polemiche televisive |La Cattedrale è pronta per la Festa

Ci saranno i metal detector ad accogliere i devoti la mattina del 4 febbraio.

CATANIA – Una festa all’insegna della sicurezza, decisamente. La mattina del quattro saranno i metal detector della Polizia ad accogliere il popolo agatino. Una scena che si ripete tale e quale lo scorso anno, appunto perché l’allarme per possibili attacchi terroristici resta immutato. “Facciamo appello affinché le indicazioni sulla sicurezza siano accolte”, è l’appello di monsignor Barbaro Scionti, vicario episcopale per la Festa, che stamane in cattedrale ha illustrato alla stampa gli ultimi dettagli in vista della tre giorni dedicata alla martire catanese. “Ringraziamo le forze dell’ordine per quanto stanno facendo”, ha aggiunto. L’augurio è, oltretutto, che “l’incontro con la santa sia pregno di amore, devozione, sacralità”.

Che sia una festa nel segno del Vangelo, chiede questo la chiesa alla città. E non può non andare in questa direzione l’invito di monsignor Gaetano Zito, vicario episcopale per la Cultura: “Sono stati fatti dei passi importanti per dare sempre più tono religioso ed ecclesiale alla Festa. Ciò non significa eliminare i tratti più popolari dell’evento, anch’essi importanti, ma restituire il valore di festa cristiana alla ricorrenza”. In altre parole, il vicario tiene a mettere assieme e ricondurre nell’alveo della fede il culto agatino: “La nostra religiosità popolare ha una dimensione di carattere antropologico – ha spiegato – che esprime la relazione comunitaria con la santa. Questa tradizione ha bisogno di essere rispettata”.

Rispetto, appunto. Anche se quest’anno l’attesa agatina è segnata dalla guerra a distanza sulla presunta esclusiva della diretta delle celebrazioni in Basilica. E mentre tra Telecolor e UltimTv è guerra editoriale, la Cattedrale tiene la linea: una sola emittente nei posti dedicati alle telecamere: motivi di sicurezza. Una posizione con tanto di nota messa nero su bianco e letta integralmente in conferenza: “All’interno della Cattedrale devono essere garantite adeguate e straordinarie misure di sicurezza – rispondendo direttamente agli organi del gruppo Ciancio che hanno messo in dubbio la versione ecclesiale – Cosa diversa è l’ordine pubblico che deve essere garantito da altre autorità civili. Il dovere di garantire la sicurezza spetta al Procuratore della Cattedrale (comunemente detto Delegato Arcivescovile) che ne risponde dal punto di vista giuridico. La responsabilità tecnica di garantire le condizioni di sicurezza e indicare gli interventi e gli accorgimenti da attuare grava su una figura peculiare che è il “ Responsabile della Sicurezza” e sui suoi collaboratori, chiamati ufficialmente e secondo la legge a svolgere questo compito”. Ed ecco la frecciata, o giù di lì: “Sono questi i cosiddetti “enti preposti” e non altri che, interpellati, hanno risposto giustamente di non saperne niente o cose del genere, poiché non è un aspetto che compete loro”.

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