Sicurezza in città |La nota del sindacato - Live Sicilia

Sicurezza in città |La nota del sindacato

Tra le problematiche evidenziate, l'organico insufficiente per una realtà come quella catanese.

CATANIA – “La sicurezza della citta e della provincia dovrebbe passare attraverso una migliore cooperazione tra forze dell’ordine, magistratura e cittadini. La carenza di sicurezza non può essere intesa solo carenza di Polizia nel territorio, ma bisogna pensare ad una mancanza di forze in generale di chi opera per rendere sicura la collettività. Indubbiamente, in questa citta le carenze sono importanti ma bisogna anche valorizzare e incentivare l’impegno dei cittadini che sempre più spesso vengono chiamati a un senso di responsabilità nel denunciare i fatti delittuosi.

C’è da sottolineare anche che un individuo, che subisce un reato, sia esso l’estorsione da parte del c.d. posteggiatore abusivo che il semplice tentativo di furto, subisce uno stress importante che muta sensibilmente la propria abitudine di vita, ed è in queste occasioni che le forze dell’ordine e la magistratura devono intervenire con rigore, nella commissione di delitti di lieve entità che quotidianamente il cittadino subisce. Non è un caso se in questa provincia si registrano numeri impressionanti di misure domiciliari.

Il sistema della magistratura inquirente e la mancanza di organici, specialmente in questa città, ove la criminalità è agguerrita e continua, sta assumendo connotazioni importanti, che gravano direttamente sulla collettività e sulle forze dell’ordine che, anche a costo di sacrifici personali, aggiudicano alla giustizia i malfattori. Non è pensabile che un magistrato di turno, debba gestire le sue pratiche d’indagine d’ufficio ed essere aggravato dalle numerose attività di polizia giudiziaria, scaturenti dagli interventi delle forze dell’ordine nell’intera città. Il suo ufficio, nell’arco del proprio turno, viene gravato dalle numerose procedure di arresto e di processi per direttissima scaturenti, e non sono poche a Catania.

La cosi detta denuncia a piede libero invece, produce un carico di lavoro spalmato tra tutti gli organi inquirenti e non affolla le carceri. L’attività della Polizia e del magistrato è delicata, privare della libertà personale un individuo per reati in flagranza deve assolutamente essere ponderata e studiata ma è anche importante stabilire il principio della certezza della pena per chi sceglie quotidianamente di delinquere, pensando altresì che chi subisce il reato trae spesso conseguenze personali anche se la cosa sottratta è di tenue valore”.


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