PALERMO – “La crisi economica rende fertile il terreno del lavoro nero nel mondo dell’edilizia con la conseguenza di un aumento dell’incidenza degli infortuni sul lavoro e delle morti bianche. Urgono misure forti per contrastare questi fenomeni che hanno ormai assunto dimensioni preoccupanti”.
Le associazioni dei costruttori, i sindacati di categoria e gli enti paritetici del settore edile (Cepime e Panormedil-Cpt) chiedono con una lettera al prefetto di Palermo Francesca Cannizzo l’apertura di un tavolo d’emergenza in cui individuare misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza sicurezza nei cantieri edili che soffre, a causa della crisi economica e della drastica riduzione di risorse pubbliche, anche la paralisi dell’intero sistema di controlli (Ispettorato del lavoro, Spresal e Nil).
“Le organizzazioni che rappresentano sia le imprese del settore, sia i lavoratori, – si legge nella lettera indirizzata al prefetto di Palermo – alla luce di questa emergenza ritengono che non si può più stare con le mani in mano ad aspettare l’ennesimo incidente. Qualcosa deve essere fatta per contrastare il lavoro illegale e tutelare la vita dei lavoratori. Nei mesi scorsi sono stati sottoscritti diversi protocolli tra soggetti istituzionali, organizzazioni imprenditoriali e sindacati dei lavoratori del settore delle costruzioni, non ultimo quello con Comune di Palermo, e diverse azioni e proposte sono state messe in campo, anche con il coinvolgimento degli Enti Paritetici del settore edile (Cassa edile e Panormedil-Cpt) che istituzionalmente, da oltre 50 anni al servizio delle imprese e dei lavoratori, si occupano di regolarità contributiva, formazione e sicurezza nei cantieri. Ma tutto ciò, per essere efficace, necessita di una maggiore condivisione degli obiettivi con gli altri soggetti preposti alla prevenzione e alla vigilanza e di un quadro istituzionale di riferimento”.
“Per tutto questo – conclude la lettera – chiediamo a Sue Eccellenza il Prefetto di Palermo, quale garante della legalità sul territorio, di essere convocati per poter affrontare le questioni della sicurezza del lavoro e dei controlli, attivando un’azione di coordinamento tra le istituzioni e le parti sociali del territorio e di sensibilizzazione dei cittadini”.