Sigonella e la mail di Musk: "Preoccupa il clima di incertezza"

Sigonella e la mail di Musk: “Preoccupa il clima di incertezza”

I lavoratori italiani della base e il blocco delle assunzioni

CATANIA – Ogni venerdì arriva la mail, cinque punti a cui si deve rispondere entro mezzogiorno del martedì successivo spiegando quali obiettivi sono stati raggiunti nella settimana di lavoro. Chi non risponde è considerato dimissionario.

L’idea di Elon Musk, miliardario sudafricano naturalizzato statunitense e messo a capo dal presidente Trump del Doge, il Departement of government expenditures, era di applicare gli stessi metodi antispreco che ha usato nelle sue aziende sulla burocrazia e sui dipendenti pubblici americani.

La mail a Sigonella

La sua mail ai primi di marzo è arrivata anche ai lavoratori italiani delle basi statunitensi in Italia, tra cui Sigonella, che ospita la Naval Air Station della marina americana. I lavoratori siciliani, che svolgono compiti come il magazziniere, il cassiere, il centralinista, l’addetto alla logistica, il cuoco, si sono chiesti increduli cosa rispondere e cosa sarebbe successo, e i sindacati sono insorti. Agli italiani infatti si applica il contratto di lavoro italiano.

In più, molti hanno collegato la minaccia di licenziamento in caso di mancata risposta al blocco delle assunzioni e dei turn over deciso di recente dall’amministrazione americana. Il timore è che siano in arrivo dei tagli ai posti di lavoro nelle basi americane, in cui lavorano circa 4 mila italiani.

La reazione dei lavoratori

La mail di Elon Musk ha lasciato perplessi i lavoratori e i sindacalisti delle basi americane. Racconta Antonio Fiorenza, coordinatore nazionale per le basi Usa della Fisascat Cisl: “Era un’idea deprimente, ogni settimana si sarebbe dovuto rispondere a questi cinque punti sulla produttività. Cosa avrebbe dovuto rispondere un centralinista o un cuoco? Di avere fatto oggi l’amatriciana, domani la carbonara?”

La mail in teoria è stata ricevuta da tutti i dipendenti, quindi anche da quelli italiani. Chi non l’ha ricevuta è perché non ha una mail governativa, o lavora in luoghi come i magazzini in cui una mail non è necessaria. Ma la mail doveva provenire dal Dipartimento della difesa o dai supervisori, a cui rispondono i lavoratori, non dal Doge. Per questo motivo nessuno ha risposto, a meno che non gli fosse richiesto proprio dai superiori.

La situazione sembra comunque essere rientrata, almeno per quanto riguarda la mail – mannaia di Musk: “Dato che c’è stato molto clamore – racconta ancora Fiorenza – sembra che stia rientrando. Proprio ieri i dipartimenti hanno ricevuto disposizioni di non rispondere, e siamo in attesa che le organizzazioni sindacali si riuniscano con i comandi”.

Il blocco delle assunzioni

L’altro tema che preoccupa i sindacati è il blocco delle assunzioni deciso dall’amministrazione statunitense, che rischia di impedire l’assunzione di persone che hanno già fatto una procedura di selezione. Una cosa già successa in passato, ma che collegata proprio alla mail di Musk fa temere per il clima sempre più di tagli indiscriminati al lavoro nelle basi.

Dice ancora Fiorenza: “Se il blocco è finalizzato a tamponare eventuali esuberi allora ha un senso, anche in passato è stato utilizzato in questo senso. Il nostro sospetto però è che sia a danno dei posti di lavoro: se si collega alla richiesta sulla produttività e al fatto che una AI doveva analizzare tutte le risposte e quantificare il lavoro fatto, era una cosa diversa”.

Il clima di incertezza

Il problema più grande è proprio il clima di incertezza creato dalla nuova amministrazione statunitense. In cui si cerca di usare i metodi già sperimentati nelle aziende di Elon Musk, come ad esempio la fine del telelavoro su cui proprio i dipendenti italiani avevano fatto una negoziazione nei mesi scorsi. Chiudono interi dipartimenti e le persone si trovano senza lavoro da un mese all’altro.

A Sigonella almeno una persona che aveva già ricevuto la comunicazione di avere passato le selezioni per l’assunzione sarebbe rimasta tagliata fuori dal blocco. Racconta Fiorenza: “Stiamo interloquendo con il comando, quando si sbloccherà la situazione, sempre che ci sia ancora il posto disponibile, quella persona sarà assunta”.


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