Simeto, la denuncia dei Verdi |"Responsabilità della gestione" - Live Sicilia

Simeto, la denuncia dei Verdi |”Responsabilità della gestione”

I Verdi chiedono una conferenza dei Servizi e l’avvio del Piano di Utilizzazione della preriserva.

L'Oasi naturale
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CATANIA – I rappresentanti dei Verdi Catania intervengono sulla moria dei pesci che si registra alla foce del fiume Simeto, documentata da LivesiciliaCatania e da un video. “La Riserva naturale del Simeto è talmente importante da essere tutelata anche dalle Direttive dell’Unione Europea, Habitat e Uccelli. Nonostante ciò oggi appare ridotta ad un livello di degrado mai raggiunto dal 1984, anno di istituzione della Riserva stessa. Il mare di fronte il Simeto è inquinato? La riserva sta perdendo gran parte degli animali selvatici?

L’acqua inquinata, i pesci morti nel mare antistante e lungo le rive del fiume sono solo l’ennesimo e, forse, il più appariscente indizio della stato di sofferenza della riserva. La colpa però non è degli extraterrestri, lo stato di degrado della riserva ha delle responsabilità precise. Principalmente della Provincia che ha permesso opere che di fatto hanno prosciugato grandissime parti dell’area protetta. Ma anche del Comune di Catania che da anni non redige il Piano di utilizzazione e che è intervenuto nel regime delle acque deviando le acque al Buttaceto senza nessuna valutazione di incidenza, ignorando i vincoli che impone la normativa habitat.

Ricordiamo che sino a pochi anni fa 140 ettari di aree umide svolgevano una funzione di ulteriore depurazione delle acque depurate prima di essere immesse a mare, oggi invece sono interamente prosciugate. Non solo, anno dopo anno assistiamo alla riduzione inesorabile della fascia dunale dovuta alla mancanza di apporto solido da monte, al calpestio di quel poco che è rimasto delle dune, alla presenza barche dentro il fiume, pesca dalla riva e nel tratto di mare antistante la riva, quad ed altri mezzi motorizzati che fanno scorribande, falò, rifiuti ovunque ecc. è questa oggi la riserva! In questi giorni leggiamo numerosi interventi da parte di persone che hanno abusivamente costruito la loro abitazione nei pressi della foce del Simeto e che ora trovano comodo imputare i danni fatti alla riserva ad altri.

Per anni abbiamo assistito all’azione di mezzi meccanici per distruggere le dune e per prosciugare i pantani e ad attacchi continui alla sopravvivenza dell’area protetta. Chi ha costruito abusivamente in questi luoghi dimentica inoltre che in gran parte di quel tratto di mare vige il divieto di balneazione sia perché lì scaricano l’effluente dell’impianto di depurazione ed anche il fiume Simeto, sia perché l’area antistante la foce ricade nella Riserva naturale Orientata Oasi del Simeto.

L’abusivismo edilizio insieme al prosciugamento delle aree umide oggi rappresenta la principale causa di degrado della riserva. In particolare alcuni villaggi abusivi vicini alla foce sono del tutto incompatibili con la riserva e su questi si deve intervenire demolendoli il prima possibile. Oggi si parla tanto di lavoro e di disoccupazione. Abbiamo nella riserva del Simeto un’opportunità incredibile a pochi chilometri dalla città per sviluppare il turismo naturalistico e per creare nuovo lavoro. Ma per fare ciò è necessario in primo luogo ripristinare la legalità in un territorio da troppo tempo abbandonato a se stesso”.


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