Il sindaco Cuccia contrattacca: | "È una vicenda assurda" - Live Sicilia

Il sindaco Cuccia contrattacca: | “È una vicenda assurda”

Carmelo Cuccia, sindaco di Palazzo Adriano

Il sindaco di Palazzo Adriano, Carmelo Cuccia, che non è indagato, non ci sta a passare per l'amministratore in balia della mafia. E smentisce la ricostruzione degli investigatori.

Palazzo Adriano
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PALERMO – “Sono stupito, addolorato, sotto choc”. Il sindaco di Palazzo Adriano, Carmelo Cuccia, che non è indagato, non ci sta a passare per l’amministratore in balia della mafia.

Non solo si difende, ma contrattacca: “Tutto questo è vergognoso. Sono stupidaggini”. Gli investigatori sostengono che la mafia gli abbia imposto di rinnovare il contratto al capo ufficio tecnico perché “serviva” a garantire gli interessi del clan: “Mi sono insediato l’8 maggio e non l’ho sospeso subito perché c’erano delle pratiche che andavano seguite. Il 30 settembre ho rimosso lui e un altro ragioniere. Erano incarichi esterni e non c’erano i soldi per pagarli”.

Gli stessi investigatori ritengono che in realtà dietro il mancato rinnovo del contratto al capo ufficio tecnico ci siano state le pressioni di un altro gruppo criminale che avrebbe “sponsorizzato” un geometra: “Guardi, lo sapevano tutti che l’avrei sospeso. L’ho detto chiaramente pure durante l’ultimo comizio elettorale. Il geometra subentrato era ed è un dipendente interno. Era normale che nell’ottica del risparmio scegliessi lui”.

C’è un punto su cui, secondo Cuccia, si misurerebbe la paradossalità della vicenda: “Leggo che io avrei incontrato Antonino Di Marco. Mai visto, non so chi sia. Le altre persone coinvolte nell’inchiesta li conosco solo perché in paese siamo 2200 abitanti ed è normale conoscerci tutti. Mai avuto frequentazioni con loro però. Mai cercato voti. Mai favorito alcuna impresa. Glielo ripeto: ‘È una vicenda assurda”.

E se gli si chiede se ha mai pensato di fare un passo indietro, temendo il possibile scioglimento della sua amministrazione, taglia corto: “Nessun passo indietro, perché non ho fatto nulla. E sarà facile accertarlo”.

 


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