“Dopo 17 anni dalle stragi se non ci fosse stato un mafioso pentito che si fosse accusato della strage di Borsellino e il figlio di un ex mafioso, tutto sarebbe rimasto sepolto nell’oblio per sempre. Il sipario si è alzato e tanti ricordi sono affiorati. Speriamo che non solo i ricordi di ex mafiosi o figli di mafiosi ci aiutino a trovare la verità”. Lo ha affermato il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, durante gli stati generali antimafia organizzati a Roma dall’associazione Libera. “Abbiamo fame e sete di giustizia – ha aggiunto il procuratore -, come si può pensare di giustificare una qualsiasi trattativa, che peraltro ha posto in pericolo la mia stessa vita, tra le istituzioni e ‘cosa nostra’? E come si può pensare di accusare uomini dello Stato di aver parlato troppo tardi su cose di cui tutti avrebbero dovuto essere a conoscenza se non avessero perduto la memoria”. Grasso ha concluso dicendo che non si può “rimanere sconvolti da rivelazioni che non sono tali”.
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