SIRACUSA – Il quadro delle amministrative nella città di Siracusa è ancora tutto da definire. Poche le certezze. Una su tutte: l’indisponibilità dello storico sindaco Titti Bufardeci a correre per la fascia di primo cittadino. Un niet che ha gettato il centrodestra locale nel caos, il suo nome infatti sarebbe stato un ottimo collante per tenere dentro il recinto della coalizione tutti i partiti che a Palermo governano uniti.
Centrodestra: alla ricerca dell’unità
E allora si ripartirà da un tavolo di coalizione previsto per la prossima settimana per individuare il candidato che secondo i rumors dovrebbe essere un forzista se andasse in porto lo schema regionale poggiato su Catania in dote ai meloniani. In pole c’è l’ex assessore regionale Edy Bandiera che nella scorsa legislatura fece un passo indietro per lasciare posto in giunta al collega Toni Scilla. Altri due nomi gettonati sono quelli del leghista Vincenzo Vinciullo e di Ferdinando Messina. Il Movimento per l’Autonomia guidato dal deputato Giuseppe Carta, si dice, potrebbe non accodarsi e decidere di giocare su un altro tavolo. I moderati siracusani potrebbero riservare infatti delle sorprese.
Il terzo polo si spacca sul bis di Italia
A partire dal Terzo Polo. La paventata ricandidatura dell’uscente Francesco Italia, Vicerè di Carlo Calenda in terra sicula, ha infatti sancito la rottura con i renziani di Giancarlo Garozzo (già primo cittadino di Siracusa). Gli uomini di Italia Viva hanno messo nero su bianco che non saranno della partita (coerentemente alla fuoriuscita dalla giunta avvenuta diverso tempo fa). Garozzo potrebbe allora vestire i panni del civico e tentare di aggregare al centro e a sinistra.
Pd: due ipotesi sul tavolo
Il Pd (guidato dal commissario-senatore Antonio Nicita), alle prese con la tenuta del partito e oberato dalle vicende congressuali, potrebbe infatti tenere in conto questa opzione (fermo il no invece a un’intesa con i calendiani). L’altra sul tavolo è quella della tradizionale “alleanza progressista” con i pentastellati, in attesa che il quadro si faccia più chiaro i dem sono impegnati nella stesura del programma che presenteranno alla città.
Pentastellati, uno scatto in avanti
Netta la posizione del Movimento Cinquestelle che in città ripropone lo schema già rodato a livello regionale (Catania in testa): il tentativo di porsi come baricentro di una coalizione aperta alla società civile e alle realtà di sinistra e vedere chi abbocca all’amo. In casa pentastellata il nome più quotato per guidare l’ipotetica squadra è quello dell’ex portavoce nazionale Paolo Ficara.