Sistema rifiuti e mazzette, due condanne in abbreviato - Live Sicilia

Sistema rifiuti e mazzette, due condanne in abbreviato

La sentenza del gup di Catania. Ci sono anche due patteggiamenti. I fratelli Leonardi stanno affrontando il processo ordinario.
L'INCHIESTA SULLA SICULA TRASPORTI
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CATANIA – Ha esaminato il dirigente del Libero Consorzio di Siracusa e poi si è ritirato in camera di consiglio. Il gup Andrea Filippo Castronuovo ha letto poche ore fa la sentenza che chiude il processo abbreviato scaturito dall’inchiesta della Guardia di Finanza (battezzata Mazzetta Sicula) che ha scoperchiato il sistema di traffico illecito di rifiuti che si sarebbe consumato nella discarica gestita tra Lentini e Catania dal colosso dei Leonardi. Il giudice ha condannato Adelfo Amarindo, collaboratore di giustizia, a 4 anni di reclusione, e il funzionario dell’ex provincia di Siracusa, Salvatore Pecora, a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Il pm Marco Bisogni aveva chiesto 4 anni per entrambi gli imputati.

All’ex dipendente della Sicula Trasporti Amarindo, difeso da Francesco Calderone, sono stati contestati i reati ambientali e il concorso esterno alla mafia. Sarebbe stato lui, infatti, il ponte di collegamento tra i Leonardi e il clan Nardo di Lentini. L’impiegato del Libero Consorzio aretuseo, difeso da Alfio e Gaetano Pennisi, è accusato di corruzione e rivelazione del segreto d’ufficio. Nel corso dell’udienza preliminare Pecora ha preso la parola: dichiarazioni spontanee nel corso delle quali ha ammesso gli addebiti. Il funzionario è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, Amarindo invece per cinque anni. Il giudice inoltre ha condannato i due al risarcimento – da stabilire in sede civile – delle parti civili costituite: Comune di Carlentini, Catania, Lentini, Libero Consorzio comunale di Siracusa, Ministero dell’Ambiente e Legambiente. Pecora inoltre è stato condannato al pagamento di 50 mila euro nei confronti dell’ex provincia, rappresentata dall’avvocato Isabella Altana, come risarcimento del danno arrecato. 

Hanno fatto ricorso al patteggiamento due dipendenti dell’impianto di smaltimento dei rifiuti che è stato accolto dal Gup che ha comminato, per attività organizzata per traffico di rifiuti, un anno e quattro mesi a Pietro Nicotra (difeso dagli avvocati Rosa Anna Scalia e Antonino Garozzo) e un anno e otto mesi a Francesco Zappalà (difeso dal penalista Francesco Navarria). Per i due la pena è sospesa e non vi è stata l’irrogazione di alcuna pena accessoria.

Il troncone principale, che vede imputati tra gli altri i fratelli Antonello e Salvatore Leonardi, è in corso davanti alla Terza sezione Penale del Tribunale di Catania. Si stanno affrontando ancora le questioni preliminari e il dibattimento non è ancora entrato nel vivo. 


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