"Situazione calda" al provveditorato - Live Sicilia

“Situazione calda” al provveditorato

Protesta contro i tagli alla scuola
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Sale la tensione al presidio nell’ufficio scolastico provinciale di via Praga, a Palermo dove gli insegnanti precari da diversi giorni manifestano contro i tagli alla scuola previsti dalla cosiddetta riforma Gelmini. Il numero delle persone che stanno facendo lo sciopero della fame è salito a cinque e stamane una di queste è stata colta da  malore e ricoverata nell’ospedale Villa Sofia. “Il clima è caldissimo ed è diventato difficile gestire gli animi” racconta Caterina Altamore, rappresentante del coordinamento degli insegnanti precari di Palermo, “qualcuno ha anche minacciato di darsi fuoco”.

Inoltre “stamattina una persona, separata dal marito, ha avuto coscienza che per quest’anno non avrebbe avuto l’incarico ed è svenuta, non sa come vivere” continua la Altamore che con i suoi colleghi ha diramato uno stringato comunicato in cui si riassumono le richieste dei manifestanti in quattro punti: Ritiro dei tagli della scuola pubblica, stabilizzazione di tutti i precari della scuola, risoluzione della vertenza del personale Ata, rifiuto dei contratti di disponibilita.

I sindacati sono ancora nella stanza del provveditore, al terzo piano dell’edificio, all’opera con una difficile mediazione. Qualcuno di loro, esprimendo una posizione personale, aveva ventilato la possibilità che si accettassero i tagli imposti per questo anno, intervenendo su quelli previsti per i prossimi due anni. “Una cosa inaccettabile – sottolinea la Altamore – deve essere chiaro che quello a cui puntiamo è eliminare i tagli di fatto”.

La paura maggiore fra i manifestanti è che la protesta sia letta come gesto per ottenere il “salvataggio” di quei 1.800 posti previsti nell’accordo fra la Regione e il ministero per cui i sindacati sono stati convocati per martedì prossimo. “Anche ai sindacati questo deve essere chiaro: il tavolo di trattativa deve prevedere l’eliminazione dei tagli”.

La situazione è comunque difficile, i manifestanti hanno fatto richiesta al comune e alla protezione civile per avere un camper senza ricevere risposta. “Ci sentiamo abbandonati dalla città” chiude Caterina Altamore.


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