Situazionismo e Libertà - Live Sicilia

Situazionismo e Libertà

Intervista allo scrittore palermitano Fulvio Abbate, presente spesso sul web ma anche sui schermi della Tv tradizionale, e ideatore del movimento “Situazionismo e Libertà”.

Il marchese Fulvio Abbate, come lui stesso ama definirsi attraverso la piccola “televisione monolocale” Teledurruti, che è oramai più d’un esperimento mediatico sul web, perché nel corso del tempo, ha riscosso un notevole successo e quindi sono molti, quelli che aspettano di sentire commentata la noiosa ed angosciante “realtà”, non ha certo bisogno di essere presentato, ma ricordiamo lo stesso che lo scrittore palermitano, fa spesso capolino anche dagli schermi della Tv tradizionale, infatti è spesso ospite del canale La 7, per graffiare con una frase, la notizia politica del giorno, inoltre si occupa anche di televisione per Il Fatto Quotidiano. Ideatore del movimento “Situazionismo e Libertà”, il logo, che è stato creato dalla matita d’un altro celebre siciliano, è opera del satirico Wolinski ed ha in bella mostra una donna che scopre il seno e incita al grido di: Avanti Fulvio. Gli Stati Generali, svoltosi ieri sera, al teatro Vascello in Roma, hanno raccolto la presenza di qualche centinaio di persone, senza dubbio tutti patafisici, viste le premesse. La fantasia che crea la politica è una cosa possibile? È questo che ci siamo domandati e per tentare di dare una risposta alla domanda, abbiamo raggiunto telefonicamente il marchese Abbate.

Come sono andati gli stati generali di Situazionismo e Libertà?

“Gli Stati Generali di Situazionismo e Libertà, sono andati in maniera soddisfacente, c’è stata un’ampia partecipazione e sono state condivise le posizioni che io ho espresso. A cominciare da quella che può sembrare paradossale e che ha per slogan: Abbasso la realtà. Così come è stato condiviso il programma minimo. Come sa infatti a noi, non è piaciuta la nomina al Maxxi di Roma, la nomina di Giovanna Melandri, che discende da quello che io definisco “clientelismo dal volto umano” … eh sì, perché l’unica differenza tra destra e sinistra è questa, mentre lì hanno il clientelismo tout court, qui il clientelismo ha il volto umano.”

Poesia e politica possono aspirare a qualcosa di più delle convergenze parallele?

“Situazionismo è Libertà è una tecnica di sopravvivenza, che permette di dire ciò che io penso, come ad esempio, la cosa espressa dallo slogan: Aboliamo il lavoro. Questo slogan l’ho utilizzato, durante le primarie del centrosinistra. Visto che il realismo, non mi sembra che abbia portato una reale soddisfazione.”

Lo slogan “abbasso la realtà” è sublime; è la promessa politica più irrealizzabile di tutti i tempi oppure rappresenta un futuro prossimo … magari fatto solo di Avatar?

“No, non è così, abbasso la realtà, perché non vogliamo farci ricattare ne dalla realpolitik, ne dal senso della realtà, che ci impedisce di avere un pensiero poetico. Pardon! Mi esprimo meglio, di avere un pensiero magico. Faccio un esempio di pensiero magico: Mussolini, quando ormai senza scampo, attende l’arrivo dei rinforzi capitanati da Pavolini (Ministro della Cultura durante il fascismo e segretario del Partito Fascista Repubblicano, NdR), anche se in cuor suo Mussolini sa che non potranno mai arrivare, perché nella Valtellina, le linee sono interrotte e le formazioni partigiane sono già sulla strada per Como.”

Sarà per queste ragioni che il candidato al Quirinale per Fulvio Abbate è l’autore di “Regalami un sorriso”, il Drupi nazionale e chissà che, eletto alla Presidenza della Repubblica, non riesca ad attuare il punto programmatico di Situazionismo e Libertà che vuole abolire il lavoro, perché come ci spiega alla fine della telefonata il marchese di Teledurruti: “Il lavoro, va abolito, perché non c’è e mai ci sarà, il mio slogan è la soluzione. Perché il pensiero della privazione del lavoro, provoca malessere, senso di inadeguatezza e alienazione. A questo punto, l’unica forza politica davvero responsabile, ha il dovere di lavorare nella prospettiva di abolizione del lavoro”. Chissà che in futuro il primo articolo costituzionale non possa essere modificato secondo questo “magico” suggerimento.


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