Esercizio provvisorio, primo sì| Ato rifiuti, approvata la proroga - Live Sicilia

Esercizio provvisorio, primo sì| Ato rifiuti, approvata la proroga

Approvato dalla commissione bilancio l'esercizio provvisorio. Intanto, ok alla riforma che proroga fino a settembre la gestione della raccolta rifiuti da parte degli Ato.

PALERMO – L’Ars ha approvato la norma che prevede la proroga fino a settembre 2013 della gestione degli Ato rifiuti, ma “apre” anche alla gestione diretta da parte dei Comuni. Questo l’esito di una lunga discussione, che ha impegnato i deputati per tutto il pomeriggio di oggi. E non sono mancate le polemiche, con l’opposizione (soprattutto il gruppo Lista Musumeci) che ha criticato una norma definita una “leggina”. Non in grado, insomma, di affrontare i veri nodi del problema: quelli riguardanti la gestione delle discariche da pare dei privati, e le differenze di prezzo dei rifiuti tra i diversi Ato. In questo senso, dopo l’approvazione della legge, è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno di Salvino Caputo, che ha impegnato il governo a procedere con ispezioni proprio nelle discariche dei privati. Il presidente della Regione Rosario Crocetta ha preso la parola durante il dibattito: “Io sono contrario agli Ato – ha detto – ma questa norma tutela i lavoratori”.

Ma in Aula, come detto, non sono mancate le polemiche. Diversi deputati hanno infatti espresso i propri dubbi sulla legge. Dubbi anche di natura “formale”, sollevati da parlamentari biparisan: da Laccoto (“non si può concedere solo un’ora per depositare gli emendamenti”) a Falcone (“il testo è stato depositato solo un giorno prima della discussione in Aula, rischiamo solo di creare confusione”).

“Stiamo solo concedendo una proroga – ha detto Salvino Caputo – ma resta inalterato il dramma della raccolta e del conferimento dei rifiuti. I rifiuti di Monreale, per fare un esempio, vengono conferiti a Catania. Ogni mezzo costa 600 euro al giorno solo per il trasporto. Il rifiuto costa al cittadino centinaia di euro al giorno. Oggi stiamo solo accarezzando il problema, non stiamo entrando nel cuore. Dobbiamo impedire in futuro che i padroni del sistema dei rifiuti siano i titolari delle discariche private che stanno mettendo in ginocchio la nostra economia e tengono sotto scacco i sindaci”. Un concetto ribadito da diversi deputati: “Le discariche – ha commentato in Aula Santi Formica – devono essere pubbliche, e comunque il prezzo di conferimento dei rifiuti deve essere unitario. Il governo imponga che le discariche private non possano chiudere le porte di fronte a un Comune che vuole conferire i rifiuti”.

Una “distinzione” tra Ato virtuosi e Ato inefficienti, invece, è stata richiesta sia dal capogruppo del Pdl Francesco Scoma, che dal deputato agrigentino del Pd Giovanni Panepinto: “Nella mia provincia esistono due realtà: da una parte, si raggiunge un livello di raccolta differenziata pari al 70%, dall’altra, i turisti insieme alla Valle dei Templi guardano anche cumuli di rifiuti”.

Sostegno alla riforma, invece, è stata assicurata da Nello Dipasquale (Territorio), Giovanni Di Giacinto (Lista Crocetta) e Nicola D’Agostino (Misto). Quest’ultimo, però, ha messo in guardia il governo: “La Regione negli ultimi anni ha anticipato cifre spaventose ai Comuni in emergenza ambientale rifiuti. Autorizzati dalla legge 9/2010 circa 600 milioni sono stati prestati, con vincolo di restituzione decennale, ma oggi di fatto, gran parte di questa massa creditoria non viene richiesta dall’Amministrazione e rischia di non essere rimborsata alla Regione se il Governo non interviene con fermezza e con atti amministrativi certi. Il rischio di creare un altro enorme buco di bilancio – ha aggiunto – è dietro l’angolo, mi auguro che l’assessore Marino prenda provvidementi rapidamente per scongiurarne il rischio”.

Intanto, in serata la commissione bilancio ha approvato l’autorizzazione all’esercizio provvisorio. Adesso il testo approda in Aula per il voto finale.

 


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