"Soffocato fino a svenire"| Ecco come mi hanno rapinato - Live Sicilia

“Soffocato fino a svenire”| Ecco come mi hanno rapinato

Un medico dell'ospedale Civico di Palermo racconta a Livesicilia la rapina subita nella portineria di casa sua in via Sciuti.

Vittima un medico dell'Ospedale Civico
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“Ho ancora una forte sensazione di soffocamento. Sapevano come stringermi il collo per farmi perdere conoscenza. Mi creda so quel che dico, io me ne intendo”. A parlare è un medico cinquantenne dell’ospedale Civico di Palermo. Lunedì scorso è stato vittima di una rapina. Lo hanno aggredito nella portineria della sua abitazione di via Sciuti e si sono portati via il portafogli. Erano in due. Forse quarantenni. Indossavano casco e occhiali scuri. Da questi scarni dati sono partite le indagini dei carabinieri.

“Ho perso conoscenza – racconta il medico –. Utilizzando braccio e avambraccio hanno fatto una manovra che impedisce di respirare e blocca l’afflusso del sangue al cervello. Devi sapere come si fa. Non è una cosa da tutti. Hanno aspettato che perdessi conoscenza e hanno fatto tutto quello che volevano”. Nelle parole del medico c’è la consapevolezza di essere stato vittima di rapinatori esperti: “Avevano il volto travisato, ma in ogni caso non sarei riuscito a vederli in faccia. L’uomo che mi ha aggredito mi teneva in modo che non potessi guardare né lui né il suo complice”. La vittima è certa di essere stato seguita. “Ero guardingo – spiega -, li avevano notati poco prima. Eppure me li sono ritrovati addosso. Sono entrati in portineria, si sono accertati che non ci fosse nessuno, hanno chiamato l’ascensore al piano terra per evitare che piombasse qualcuno. Io sono uscito per prendere una cosa in macchina – prosegue . e  una volta rientrato mi sono sentito soffocare”.

Mollata la presa e arraffato il portafogli i due banditi sono scappati in sella ad uno scooter. Il medico è rimasto a terra con un forte dolore al collo, contusioni in più parti del corpo e i pantaloni strappati. Il bottino è di pochi euro – 45 in tutto – la paura, quella, non ha prezzo. “La nostra città – spiega – è diventata più insicura. Pensi che a me due giorni prima mi era stato rubato lo smart phone”. Colpa della crisi economica che alimenta la criminalità? “Certamente la crisi è fotte così come si registra l’imbarbarimento culturale – conclude la vittima -. Nel caso specifico, però, secondo me si è trattato di due professionisti”. Del crimine. Gente che ruba da sempre. Crisi o non crisi per loro non fa differenza.


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