Che fine hanno fatto le opere? | Foreste, arrestata l'ex dirigente - Live Sicilia

Che fine hanno fatto le opere? | Foreste, arrestata l’ex dirigente

Altre persone coinvolte. L'accusa è di truffa
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Qualcuno all’Azienda foreste demaniali, e non solo, trema. Trema perché il nucleo operativo del corpo forestale ha scoperchiato una pentola che puzza di truffa e malaffare. L’inchiesta si è concentrata su un progetto per la valorizzazione e tutela della riserva di Serre della Pizzuta, a Piana degli Albanesi. L’Unione europea aveva stanziato 516 mila euro per sistemare uno degli scorci paesaggistici più belli della provincia palermitana. Non tutte le opere previste, però, sono state eseguite. Agli arresti domiciliari sono finiti l’ex dirigente generale dell’Azienda Foreste, Francesca De Luca, Sergio Scozzari (funzionario dell’Azienda e direttore dei lavori della riserva), Castrense Marceca (tecnico dell’Azienda ) e l’imprenditore Mario Galbo, amministratore unico della Cesa srl di Alcamo, l’azienda che si era aggiudicata l’appalto.

Il progetto era stato ammesso al finanziamento nel lontano 2005. L’inchiesta è nata da un’ispezione del nucleo operativo della forestale, coordinato dal comandante Gioachino Leta. Non vi è traccia di gran parte dei lavori previsti dal progetto. Mancano i muretti, la recinzione, e persino le tabelle che avrebbero dovuto indicare il percorso orientato all’interno della riserva. Ai domiciliari è finita De Luca e tutti coloro che hanno avuto a che fare con la fase che riguardava la progettazione e l’approvazione dei lavori. E tutti quelli che avrebbero dovuto controllare? E da questo interrogativo che prende corpo la certezza investigativa che altri nomi finiranno nel registro degli indagati. D’altra parte, basta scorrere il decreto dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente pere scoprire un articolo fin troppo chiaro. E’ il numero dieci e recita: “L’ispettorato tecnico regionale, con sede presso l’assessorato regionale dei Lavori pubblici, eserciterà la vigilanza sulla realizzazione dell’opera”.

Altre responsabilità potrebbero venire a galla nel corso degli interrogatori degl indagati che comincerannio nei prossimi giorni. Bisognerà innanzitutto quantificare quanti soldi siano stati effettivamente spesi. O meglio, non spesi, visto che il progetto è rimasto per lo più lettera morta. E se e quali spartizioni di denaro ci siano state. Nel frattemno le ispezioni del corpo forestale proseguiranno e non solo sul fronte degli interventi finanziati dall’Europa. Ci si avvicina alla stagione degli incendi e gli ispettori sentono già puzza di bruciato, ancor prima che le fiamme divampino.


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