"Catania si risolleverà e vivrà un giorno nuovo" - Live Sicilia

“Catania si risolleverà e vivrà un giorno nuovo”

Dario Riccioli, avvocato. Voto amministrativo e rinascita della Città. Una nuova puntata del dibattito stimolato da LiveSicilia.

CATANIA – Il duplice dibattito stimolato da LiveSicilia sul prossimo voto amministrativo e la rinascita di Catania conosce una nuova puntata. Dario Riccioli, avvocato, è intervenuto e ha detto la sua. Una lettera che va altre l’analisi sui mali – già noti – della Città, ma guarda con attenzione ai temi del Lavoro e della Sicurezza.

Caro Direttore,

ho seguito con piacere le varie iniziative editoriali che, dopo i miei primi interventi, si sono succedute a favore di una “nuova politica” a sostegno della città di Catania.

I problemi che tutti hanno messo in evidenza, sono sotto gli occhi di chi vive la nostra città: legalità, sicurezza, decoro urbano, eccesso di burocrazia, fisco locale, viabilità, sanità locale, turismo, cultura, edilizia.

Siamo, ormai, consapevoli di quanto Catania abbia bisogno di buona cultura, buona legalità, di sicurezza, di buona sanità, di iniziative turistiche all’avanguardia con i tempi, di sport e di tanto altro ancora.

Tuttavia, devo dire onestamente che ritengo sia necessario modificare l’approccio all’analisi che è stata compiuta negli articoli via via pubblicati. 

Infatti, per comprendere il fenomeno elettorale a Catania è importante capire quali sono le patologie che caratterizzano la politica locale. Ne ho individuate due:

  1. da una parte, il corpo elettorale soffre di “memoria corta”, è ciò si contrappone alla simbologia cittadina rappresentata da un elefante (‘u Liotru), animale famoso, viceversa, per avere una memoria importante;
  2. dall’altra parte, la classe politica gioca a “scarica barile”, facendo finta di non avere concorso, con le proprie azioni, al dissesto della città di Catania, sfruttando la “memoria corta” degli elettori.

Altrettanto onestamente, mi sento di affermare che è finito il tempo delle narrazioni di quelli che sono i problemi di Catania: sono là, sotto gli occhi di tutti.

Così come è finito il tempo delle reciproche accuse su chi sono i responsabili del dissesto della città: i mali che affliggono Catania vengono da lontano e devono essere attribuiti a coloro che negli ultimi trent’anni hanno governato la nostra città.

Se non riusciamo a dirci onestamente questo, tradiamo quell’onesta intellettuale che deve caratterizzare il pensiero politico e d’azione di coloro che si presenteranno ai catanesi per essere eletti alla guida della città di Catania.

Coerenza, onestà – anche intellettuale – capacità di giudizio devono esser alcune delle caratteristiche da ricercare nella classe politica del futuro.

Caro Direttore, mi piace molto vivere la nostra città sui mezzi pubblici e, tra questi, prediligo il taxi: posso dialogare con l’autista percependo, dai suoi racconti, se a Catania sono presenti turisti e come sono accolti dalla città; se arrivano persone per motivi di lavoro; come è percepita la città sul piano della sicurezza.

Dalle loro risposte conosco ciò che pensano i turisti, se l’economia locale è dinamica, se la città è sicura.

Negli ultimi tempi, a Catania sono attivi solo 200 taxi: 100 per il turno diurno e 100 per quello notturno. Un sabato sera qualunque, per prenotare una “corsa” occorre aspettare 20 minuti e, se sei fortunato, altri 10 minuti prima che il taxi raggiunga il check point: in totale occorre aspettare 30 minuti prima di partire per la propria destinazione.

Credo che una città con una forte vocazione turistica non possa avere solo 100 taxi attivi durante i due turni quotidiani; né credo sia ragionevole attendere 20 minuti prima che il centralinista di radio taxi risponda al telefono.

Occorre, quindi, pensare di rilasciare più licenze per il servizio di taxi, ovvero razionalizzare l’impiego dei tassisti attivi; migliorare il sistema di prenotazione, magari attraverso l’uso di applicazioni da scaricare sul cellulare, come accade in Paesi meno “civilizzati” del nostro.

Il sabato sera (e questo i tassisti lo sanno bene), girare per Catania è meno sicuro degli altri giorni: risse, sparatorie, furti, bullismo, sosta selvaggia sono frequenti e non c’è nessuno che tenta di arginare questi fenomeni. 

Come mi ha raccontato sabato sera il tassista dell’autovettura Lecce (…), la sera in città non si vedono macchine della Polizia di Stato, dei Carabinieri o della Polizia Municipale.

La futura Giunta cittadina dovrà assumere delle scelte importanti, forse impopolari, per garantire maggiore sicurezza per le vie della città. Se sarà necessario, occorrerà destinare risorse del bilancio di un Comune in dissesto per l’assunzione di nuovi vigili urbani, indispensabili per presidiare la città. Inoltre, il Sindaco – che possiede poteri di polizia – dovrà essere presente nel territorio per rendersi conto di quello che succede. 

In altre parole, è finito il tempo dei “caminetti” nei salotti “radical chic” della borghesia catanese.

Viceversa, egli dovrà ascoltare i consigli dei ristoratori del centro cittadino, esasperati dall’assenza di sicurezza che genera un’emorragia di clienti.

Maggiore attenzione, in particolare, dovrà essere riposta a ciò che accade nella zona del porto di Catania, dove troppo spesso la sera si affrontano bande armate rivali.

Sul fronte fiscale occorre essere chiari nell’affermare che le tasse comunali sono indispensabili per consentire alla Pubblica Amministrazione di garantire l’esecuzione dei servizi pubblici.

Ovviamente, laddove il Comune non offre un servizio efficiente il contribuente si sente di avere il diritto di non adempiere alla propria obbligazione tributaria.

Pertanto, per la prossima amministrazione comunale sarà prioritario approntare servizi pubblici efficienti ed in linea con gli standard europei, nella consapevolezza che non sarà facile trovare il giusto equilibrio tra tasse e servizi.

In particolare, non potrà essere ignorato il problema della raccolta dei rifiuti: tasse elevate (le più alte) a fronte di un servizio scadente.

Su questo fronte occorrerà pianificare un intervento sul piano amministrativo finalizzato a sviluppare più gare per l’esecuzione del servizio, suddividendo l’area del territorio cittadino in lotti. Infatti, la città ha una superficie troppo vasta per immaginare di affidare l’esecuzione del servizio ad un solo soggetto. Viceversa, la suddivisione in lotti garantisce la possibilità di ritagliare la gara, anche in considerazione delle peculiarità del territorio, individuando tra le varie procedure per la scelta del contraente quella che meglio si adatta al caso concreto.

Inoltre, i bandi e i capitolati speciali di appalto dovranno prevedere delle prescrizioni stringenti, soprattutto con riferimento alle capacità tecnico professionali, economiche e finanziarie, nonchè patrimoniali delle ditte che avranno interesse a partecipare alla gara, anche in raggruppamento di imprese.

Ciò garantirà una migliore esecuzione del servizio e legittimerà la Pubblica Amministrazione, anche sul piano etico, a richiedere il pagamento del tributo.

Infine, sarà necessario avviare un processo attraverso il quale, dato l’attuale assetto sociale ed economico della città, si stabiliranno uno o più obiettivi futuri e si individueranno le azioni per conseguirli, nonchè le risorse economiche necessarie per mettere in atto queste azioni. 

A tale sistema di pianificazione occorrerà connettere un sistema di controllo di gestione, che avrà lo scopo di guidare la gestione della macchina comunale “aziendale” verso il conseguimento degli obiettivi pianificati, evidenziando gli scostamenti tra questi ultimi e i risultati della gestione e mettendo così i responsabili in grado di decidere e attuare le opportune azioni correttive (sistema di pianificazione e controllo).

Tra gli obiettivi che la futura Giunta dovrà raggiungere vi è, certamente, quello legato all’approvazione del nuovo piano regolatore comunale, indispensabile atto di pianificazione urbanistica e finalizzato allo sviluppo coerente della città. Non si possono ignorare i passi avanti compiuti nell’ultimo periodo: con la delibera n. 7 del 23.03.2022 è stato approvato lo studio di dettaglio del centro storico di Catania. Zone A e B di PRG – Presa d’atto.

É ancora troppo poco.

Il piano è strategico e fondamentale per la città di Catania, perchè con esso si potranno definire:

  1. 1.la rete delle principali vie di comunicazione stradali, ferroviarie e navigabili e dei relativi impianti; 

2. la divisione del territorio comunale in zone. A tale proposito, il piano dovrà precisare quali zone sono destinate all’espansione dell’aggregato urbano e quali vincoli e caratteri devono essere osservati in ciascuna zona;

3. le aree che sono destinate a uso pubblico o che sono sottoposte a delle speciali servitù;

4. le aree che devono essere riservate a edifici pubblici, a edifici di uso pubblico o a opere o impianti che hanno un interesse collettivo o sociale;

5. i vincoli che devono essere osservati nelle zone a carattere storico, ambientale o paesistico;

6. le norme necessarie per dare attuazione al piano regolatore generale comunale.

Caro Direttore, certamente, lungo il percorso, sarà possibile inciampare; ma sarà indispensabile avere la forza per rialzarsi. 

Ciò che il corpo elettorale etneo potrà fare sarà affidarsi, questa volta, a Donne ed Uomini che, per preparazione, storia personale (fatta di azioni tenaci, ma anche di saggezza e moderazione), potranno garantire un governo cittadino efficace. 

Sono certo che, con l’apporto di tutti i catanesi, Catania si risolleverà e vivrà un giorno nuovo.

Un caro saluto e buon lavoro.

(Dario RICCIOLI)

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