PALERMO- Adesso la schiarita sembra completa, salvo colpi di scena. L’incontro tra la Rap, l’azienda partecipata che raccoglie i rifiuti a Palermo e i sindacati, ha dato fumata bianca. Dal 28 gennaio al tre marzo torneranno i turni domenicali rafforzati e i doppi turni di raccolta. Questo il succo dell’intesa dopo l’incontro di stamattina che attende il via libera definitivo del Comune. Appena venti giorni fa i sindacati minacciavano lo sciopero. Tuonava Dioniso Giordano, segretario regionale della Fit Cisl: “Non si può lavorare se mancano gli operatori ecologici e i mezzi. Ci sono stati dei concorsi per operatori e autisti, ma tutto è bloccato e non è arrivato nessuno. Abbiamo letto, con sconcerto, le incredibili dichiarazioni del sindaco. Noi non accettiamo che questo gioco passi sulla pelle dei dipendenti che si sono tanto sacrificati. Ecco perché non rinnoveremo l’accordo sugli straordinari che scade il quindici gennaio”. Ora, invece, le fonti sindacali si esprimono con un linguaggio diverso, come quello utilizzato nella nota di poche ore fa. Naturalmente, le sigle subordinano ‘il patto’ (a tempo) alle assunzioni, da non limitare soltanto agli autisti.
La nota dei sindacati
La pace era stata siglata, dunque, con l’ultimo documento sindacale che aveva fatto seguito alla riunione con il sindaco Lagalla e l’assessore Alongi. Un calo della tensione messo nero su bianco: “Dopo i 21 milioni di euro arrivati in azienda in questi giorni, valutiamo positivamente la proposta del Sindaco di un patto sociale per la città sul tema dei rifiuti che prevede subito l’assunzione di 46 autisti a tempo indeterminato, un buon viatico per riprendere le corrette relazioni industriali. A fronte di questi segni tangibili dell’amministrazione, di vicinanza e sostegno della società, abbiamo risposto con disponibilità all’invito di tornare a dialogare in azienda sul fronte degli accordi di secondo livello (gli straordinari, ndr). Il ricorso a ditte private infatti si è rivelato decisamente più costoso degli accordi sindacali precedentemente vigenti e con risultati sul versante della raccolta rifiuti non risolutivi”.
Le polemiche e il futuro
Le polemiche delle ultime settimane – giova ripeterlo: salvo colpi di scena – appaiono, dunque, superate. Almeno per ora. Palermo ha bisogno di un intervento massiccio contro i cumuli di munnizza e qualcosa già si è visto, a livello di impegno. Gli ultimatum del sindaco e l’ombra della privatizzazione rispetto a una situazione, oggettivamente, molto critica sono cose di ieri. Di nuovo c’è la consapevolezza di dovere andare avanti insieme, nell’interesse della città. Poi, sulle questioni operative e sull’efficacia dell’azione, sarà il futuro a fornire una risposta definitiva.