Sembra quasi una beffa. Un abitante della città che più di ogni altra, in Europa, fu distrutta dal terremoto (nel 1908, 123mila vittime), muore in Emilia Romagna, per una scossa sismica. Paolo Siclari oggi doveva festeggiare il suo 37° compleanno. Dal 2001 si era trasferito a Castelmassa (Rovigo) , con la moglie Viviana Lo Furno. Lì erano nati Riccardo ed Erika. Ieri, la scossa che ha colpito Medolla ha causato il crollo della fabbrica in cui lavorava il siciliano, la Haemotronic.
Paolo Siclari è rimasto schiacciato sotto le macerie. Chi lo conosceva lo descrive come un ragazzo allegro, che amava la famiglia. Amava tanto anche a Sicilia, Paolo, se la portava nel cuore, e non c’era vacanza che non trascorresse nella sua terra. Su Facebook, Siclari scriveva “fiero di essere siciliano”. A Castelmassa aveva creato il gruppo dei siciliani che come lui si erano trasferiti in quella zona. Paolo era uno sportivo, amava gli sport acquatici. Parecchie foto lo ritraggono in sella al suo acquascooter, nel mare di quello Stretto che tanto amava. Giocava anche a calcio, nella squadra amatoriale di Castelmassa.
La fabbrica era stata riaperta dopo una settimana di chiusura, seguita alla scossa di terremoto di domenica. L’azienda modenese, leader nella fornitura di strumenti medicali, aveva riaperto i battenti, evidentemente dichiarata agibile. Ieri è crollata.