CATANIA. Dopo un anno abbondante di stop a causa delle restrizioni dovute agli effetti della pandemia, giunge alla fase finale SoundTrack Residencies 2.0, il progetto formativo di Zō Centro culture contemporanee di Catania (unico organismo di programmazione multidisciplinare in Italia riconosciuto dal Ministero della Cultura), realizzato con il sostegno del Ministero e della Siae nell’ambito del programma #PerChiCrea. Il progetto è riservato a sei musicisti siciliani under 35 interessati ad approfondire il percorso creativo nell’ambito dei meta-linguaggi finalizzati alla creazione di colonne sonore per audiovisivi. Le sei residenze previste dal progetto sono focalizzate alla creazione ed esecuzione di altrettante opere musicali inedite. Dialto profilo i tutor – i musicisti Evan Lurie, Julia Kent, Stefano Pilia e Paolo Angeli – per questa seconda edizione del progetto mentre Teho Teardo, Andrea Belfi e Murcof lo furono in quella precedente.
Quattro le fasi già esperite del progetto, a partire da novembre 2019. A maggio 2020 doveva chiudere l’iter formativo la formazione americana Pan American, bloccata dalla pandemia. E’ stato quindi il musicista sardo Paolo Angeli a firmare gli ultimi tre giorni di workshop nei giorni 11, 12 e 13 giugno.
Le sei opere inedite saranno presentate sabato 19 e domenica 20 giugno. Questo il calendario delle performance sul palcoscenico esterno di SpiazZō: il 19 giugno suoneranno Alexander Toscano, Cristina Cutuli e Giuseppe Crapanzano; il giorno dopo sarà la volta di Gianpaolo Castro, Antonio Campisi e Antonio Todaro.
Vediamo chi sono i sei compositori-musicisti siciliani selezionati da Zō Centro culture contemporanee per Soundtrack Residencies 2.0 e le opere inedite che proporranno:
Alexander Toscano, Catania. Titolo dell’opera presentata il 19 giugno: Dreamseq vol. 1. Imprimere il frammento visivo di ciò che si ha davanti, ricomporlo ad occhi chiusi, trovarne una sintesi. Questa la genesi del motore immaginifico che il corto si propone di rintracciare, dove la somma dei frammenti rievocabili è in grado di generare forme, sequenze sonore e visive tanto quanto ricordi olfattivi e tattili.
Giuseppe Crapanzano, Barrafranca (Enna). Titolo dell’opera del 19 giugno: Geo-Metry Out-Side. Installazione audio-video, che si svilupperà attraverso materiale sonoro derivante da campionatori e sintetizzatori, che unisce la live performance alla sonorizzazione di immagini. Alla base lo studio di materiale derivante da cosmologia, storia, storia dell’arte e antropologia. Queste materie sono in relazione con il nostro geo (la nostra terra) e con un’altra affascinante materia che è la geometria (ramo della matematica che studia lo spazio e le figure spaziali e da qui il titolo del progetto Geo-Metry).
Cristina Cutuli, Catania. Titolo dell’opera presentata il 19 giugno: La dernière danse (L’ultima danza). “La dernière danse” ripercorre quegli istanti che sfuggono al nostro controllo: parole indelebili, ricordi e traumi scolpiti nella nostra memoria. Un viaggio a stazioni in bianco e nero fatto di 15 scene in cui un personaggio esegue le proprie ossessioni un’ultima volta prima di estinguerle.
Antonio Campisi, Siracusa. Titolo dell’opera del 20 giugno: Melanconia di relitti. E’ una raccolta di 14 tracce strumentali, brevi momenti, come ricordi o “relitti” in cui la musica si fonde diventa filo conduttore di viaggi senza tempo. La musica spazia attraverso paesaggi sonori, musica d’ambiente, influenze pop, rock, elettronica, drone, reggae, funk, jazz, mentre il video racconta momenti di vita quotidiana, differenti realtà sovrapposte tra loro, a volte contrastanti, altre volte visioni o sogni in una sorta di mondo “iper-reale”.
Gianpaolo Castro, Lentini (Siracusa). Titolo dell’opera presentata il 20 giugno: Elettrocuzione – frammenti di Uno. Elettrocuzione nasce per indagare e raccontare “Punto, linea e superficie” e finisce col diventare una “superficie altra”, l’incontro di opposti che sono Uno. La folgorazione è il varco per un universo a cavallo tra reale e surreale, naturale e artificiale, spirituale e materico; frammenti di Uno che è luce, suono e materia.
Antonio Todaro, Favara (Agrigento). Titolo dell’opera presentata il 20 giugno: Evoluxtraction (L’evoluzione che distrugge). La realizzazione dell’opera nasce dalla volontà di trasportare l’ascoltatore attraverso un percorso di coscienza crescente e decrescente dell’ascolto del brano, il quale è basato sull’idea di riprodurre metaforicamente gli effetti distruttivi dell’uomo, attraversando la natura.
Sergio Zinna, direttore artistico di Zō Centro culture contemporanee: «Siamo felici di essere finalmente nelle condizioni di portare a compimento questo progetto, a cui teniamo in modo particolare, dopo un lungo periodo di stop dovuto alla pandemia. Zō infatti è un centro culturale che ha nell’attività di programmazione il suo fulcro centrale ma che promuove parallelamente (in maniera forse meno visibile) un intenso lavoro nell’ambito della formazione e della produzione. Soundtrack Residencies rappresenta una occasione di crescita per i giovani compositori siciliani di cimentarsi nella realizzazione di produzioni originali, frutto di un lungo processo di confronto e scambio con artisti di caratura internazionale. Un processo che sta già dando frutti interessanti e che speriamo possa proseguire negli anni. Un secondo step al quale stiamo già lavorando consiste nella possibilità di fare circuitare, fuori dai confini locali, le produzioni dei compositori siciliani selezionati. Chiudendo così idealmente il cerchio di una progettualità di crescita e promozione delle migliori energie creative della nostra terra».