Spaccio davanti all'oratorio | Scattano 19 misure cautelari - Live Sicilia

Spaccio davanti all’oratorio | Scattano 19 misure cautelari

di ANDREA CASSISI Il blitz "Villaggio Aldisio 2". Le indagini risalgono all'ottobre 2012: a nove dei 19 indagati è stato imposto l'obbligo di firma. I NOMI LE FOTO IL VIDEO

GELA (CALTANISSETTA) – La piazza Don Bosco a Gela era il quartier generale. Marijuana e hashish le droghe principali al centro dello spaccio. Una rete consolidata nel tempo quella sgominata questa notte dalla polizia, che ha portato al fermo di 19 presunti trafficanti gelesi: per dieci di loro è scattato l’arresto, agli altri nove è stato imposto l’obbligo di firma. “Villaggio Aldisio 2”, questo il nome con cui è stata battezzata l’operazione antidroga che segue l’omonimo blitz dello scorso sei giugno e che prende spunto dal nome del quartiere in cui avveniva la compravendita della droga, abituale punto di ritrovo dei giovani. Con la loro rete di spacciatori avevano cinto d’assedio l’oratorio salesiano di Gela.

Dalle indagini è emerso come lo stupefacente venisse acquistato principalmente nella città di Catania,per poi essere spacciato sia nel centro abitato che nelle contrade periferiche. Le indagini sono iniziate dopo l’arresto di Enzo Bruno Manfrè, avvenuto nell’ottobre del 2012, trovato in possesso di due chili di marijuana, armi e munizioni. Centro di confezionamento per la droga era una casa rurale di contrada Burgio di proprietà di Nunzio Di Noto, individuato come il capo della banda, e un’altra di Aristide Tascone in contrada Priolo. Con i proventi del traffico di sostanze stupefacenti in questione la banda finanziava e gestiva il traffico di armi comuni da sparo, clandestine e alterate, e relative munizioni.

Il cerchio in cui circolava la droga era molto vasto. La sostanza stupefacente non veniva chiamata mai col suo nome. Gli arrestati parlavano di “cornetti”, “caffè” o “marmellata”. Tra i principali acquirenti, gli investigatori che hanno spiato i movimento della banda con l’ausilio di micro telecamere, hanno potuto appurare che vi erano molti giovanissimi, considerato anche che una dose di ‘roba’ oscillava tra i cinque e i dieci euro. Una novantina, in tutto, le cessioni registrate. Tra gli arrestati molti erano anche assuntori.

Gli inquirenti hanno parlato di un “allarme sociale a causa della droga che è circolata sul territorio che fa registrare anche un’emergenza minorile dato il fatto che a comprare la sostanza erano soprattutto giovanissimi”. Le ordinanze di arresto sono state emesse dal gip presso il Tribunale di Gela Veronica Vaccaro, su richiesta del sostituto procuratore Antonio D’Antona e con il coordinamento del procuratore Lucia Lotti.


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