PALERMO – Tra i sui effetti collaterali più gravi ci sono l’aumento della pressione sanguigna che può causare un ictus cerebrale o un infarto. E’ l’efedrina, una sostanza psicotropa, stimolante, il cui abuso comporta conseguenze al sistema nervoso, provocando irrequietezza, nervosismo, allucinazioni, insonnia p addirittura psicosi.
Manfredi Amoroso, palermitano di ventisei anni, era in possesso di due buste trasparenti che contenevano centosessanta grammi della sostanza: meno di un grammo costa cinquanta euro, quindi ancora di più della cocaina. La sostanza stupefacente si trovava all’interno di uno zaino blu, dove erano stati nascosti anche 171 ovuli di hashish, per un peso totale di due chili. Inoltre, a casa del giovane palermitano, è stato trovato il kit per il confezionamento della droga.
Per il ragazzo sono scattate le manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio, ma la polizia non sottovaluta l’ipotesi che Amoroso avesse alcuni complici. Il giovani, residente in via Selinunte, avrebbe avuto come bacino d’utenza quello della “Palermo-bene”: ragazzi disposti a sborsare oltre cento euro per due grammi della sostanza granulare che in ambito sportivo viene addirittura considerata dopante.
Amoroso – secondo quanto accertato dalla polizia – avrebbe quindi cercato di piazzare l’hashish e l’efedrina anche tra i giovani dei locali che frequentava, visto che spesso intratteneva spettacoli musicali in pub e discoteche cittadine alla moda. Un modo per raccogliere un numero sempre maggiore di contatti e di conseguenza di clienti. Uno di questi, una donna, è stata rintracciata durante le indagini della polizia, proprio nei pressi dell’appartamento del 26enne. Controllata dai poliziotti, aveva in tasca dell’hashish che le sarebbe stata consegnata proprio da Amoroso.
E’ stato in quell’occasione che gli agenti hanno dato il via alla perquisizione domiciliare, durante la quale è stata trovata sia la droga sintetica che tutto l’occorrente per il suo confezionamento. Dal cellophane, al coltello con una grossa lama, fino ad un bilancino elettronico. Gli strumenti per la lavorazione della droga sono finiti sotto sequestro così come le sostanze stupefacenti.
