Sparatoria a Pachino: un arresto | "Un regolamento di conti" - Live Sicilia

Sparatoria a Pachino: un arresto | “Un regolamento di conti”

L'agguato avvenuto in un bar. La ricostruzione e le indagini degli inquirenti.

PACHINO (SIRACUSA)– Una escalation di violenza tra pregiudicati locali, generata da futili motivi. È così che la polizia inquadra i fatti che si sono susseguiti stanotte a Pachino, nel Siracusano, e che hanno portato al ferimento a colpi d’arma da fuoco del 40enne Giuseppe Aprile, raggiunto all’addome e ora ricoverato in prognosi riservata al Garibaldi di Catania.

Poche ore dopo l’agguato, avvenuto dentro un bar di Pachino dove la vittima si trovava con alcuni conoscenti, gli agenti hanno arrestato Giovanni Vizzini, 32enne, originario di Noto, già conosciuto alle forze di polizia. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori l’azione di Vizzini sarebbe stata la risposta all’aggressione subita nella stessa sera dal padre nella sua abitazione di Pachino. Lì alcuni cittadini avevano segnalato l’esplosione di diversi colpi arma da fuoco.

Perquisita l’abitazione, la polizia ha trovato e sequestrato alcuni indumenti sporchi di sangue. Vizzini sarebbe stato incastrato dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona del ferimento di Aprile: le immagini avrebbero documentato l’arrivo della sua autovettura pochi istanti prima che si verificasse il ferimento. Gli agenti hanno inoltre constatato la presenza di un foro di proiettile sul parabrezza anteriore dell’auto. Altri elementi gli investigatori ritengono di averli acquisiti dal sequestro del telefono cellulare in uso a uno dei soggetti presenti al momento della sparatoria.

Le indagini seguite al ferimento sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa. anche la vittima, Giuseppe Aprile, è nota alle forze di polizia. Di recente, insieme ai due fratelli, era stato arrestato per un presunto caso di estorsione al parlamentare regionale Giuseppe Gennuso. Quest’ultimo aveva denunciato il furto di due mezzi della sua azienda agricola con successiva richiesta di pagamento di 10mila euro per la restituzione della refurtiva. I tre fratelli Aprile erano stati arrestati ma poi scarcerati dal tribunale del Riesame di Catania.

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI