Spazio Libero Cervantes: |"Bianco piegato alle lobby" - Live Sicilia

Spazio Libero Cervantes: |”Bianco piegato alle lobby”

L'approvazionme da parte del Consiglio del Registro delle Unioni civili ha scatenato molte reazioni. Tra queste quelle di Catania bene Comune: "E' un fatto straordinario per l'intera città"- affermano i rappresentanti. Per Antonello Cracolici “Catania ha dato prova di maturità e modernità".

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CATANIA – Pioggia di reazioni per l’approvazione del Registro delle Unioni civili, approvato ieri sera dal consiglio comunale di Catania.Questa la nota dello Spazio Libero Cervantes. “23 voti favorevoli, 10 astenuti e un contrario. Questo l’esito del Consiglio comunale del 13 marzo 2014, in cui è stato approvato (richiesta la maggioranza assoluta con 23 voti favorevoli per l’approvazione) l’adozione del “Regolamento sulle unioni civili” che sancisce la nascita del registro delle unioni civili nel capoluogo etneo. Al Consiglio, oltre al sindaco Bianco che ha fortemente voluto il registro, è intervenuto il vice sindaco Consoli, primo firmatario della delibera. “Ci stupisce la minuziosa attenzione della giunta sulla conta dei voti necessari – commenta Francesco Chittari dello Spazio Libero Cervantes – e le pressioni sul tema delle unioni civili: addirittura una presenza in aula del sindaco che spesso ha disertato, per impegni istituzionali, così dicono, le altre sedute. Nulla in contrario sulla presenza di Bianco – sottolinea Chittari – se non fosse che il grave stato di crisi e disagio che la città di Catania sta vivendo dovrebbe avere la stessa, addirittura maggiore, attenzione: Catania non ha spazi di aggregazione giovanile, ha una profonda crisi culturale, emergenze occupazionali, abitative e tutte le problematiche inerenti all’amministrazione di una città difficile come la nostra. Eppure il Consiglio comunale e la Giunta – incalza l’attivista del centro sociale non conforme – hanno ritenuto che sia ruolo dell’Amministrazione cittadina trovare gli escamotage che possano aggraziarsi il favore, dietro promesse elettorali, delle lobby omosessuali che non hanno fatto mancare le tensioni sulla trattazione del tema: il risultato del voto in consiglio è la prova. “Da parte nostra – dichiara Francesco Chittari – ci saremmo aspettati una levata di scudi delle opposizioni e di tutti quelli che hanno a cuore il ruolo della famiglia anziché rifugiarsi in timide astensioni che si traducevano in occhiolini alle lobby omosessuali nelle dichiarazioni di voto. Sappiamo bene che molti, pur essendo contrari, – continua Chittari – si sono nascosti dietro l’astensione per paura di essere additati come nemici della comunità LGBT. In realtà gli unici ad avere interesse sul tema erano proprio loro. Si tenta, visti i tentativi fallimentari dei governi nazionali, – sottolinea l’attivista – di far nascere dai comuni la legge sui matrimoni omosessuali e le future adozioni dei bambini: ad oggi su 8.000 comuni italiani solo 150 hanno adottato il registro, per un totale di circa 2.000 cittadini ad usufruirne: se la matematica non è una opinione si tratta del 1,9% dei comuni e di poco più di 10 utenti in media a comune a usufruire del registro. Dati troppo iniqui rispetto al 41,6% di giovani siciliani disoccupati per trattare la vicenda come prioritaria”. “Come molti consiglieri hanno sottolineato, – dichiara il militante – una Amministrazione comunale non può legiferare bensì amministrare. Ecco perchè – afferma Chittari- ci poniamo alcune domande: dove prenderà l’Amministrazione le risorse per portare avanti l’adozione dei Registri delle unioni civili? Da dove verrà sottratto il personale? A queste domande non è dato avere risposte: certo è, che nonostante lo sforzo degli impiegati, i servizi offerti dal Comune risultano ad oggi ancora insufficienti per la città di Catania”. “È in atto un vero cambio di prospettiva, – afferma Francesco Chittari, Spazio Libero Cervantes – che deve essere letto in combinazione con altri elementi: l’ indottrinamento di genere, il Ddl Scalfarotto ed epurazione di parole come “mamma” e “papà”. Tutto questo – sottolinea – risponde ad un progetto poco chiaro, verso cui l’Amministrazione insiste senza curarsi della collettività che non gli va dietro. Qui c’è in gioco il futuro dei nostri figli, – conclude Chittari – ed i rischi sono altissimi: lo scardinamento di un ordine sociale da sempre organizzato in una determinata forma è il primo”.

Un fatto straordinario per Catania bene Comune. “L’approvazione del Registro delle Unioni Civili a Catania è un fatto straordinario e importante per l’intera città e un successo clamoroso delle battaglie condotte fino ad oggi dal movimento lesbico, gay, bisessuale e transessuale. Da domani le coppie che convivono, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, avranno pari dignità, pari diritti e potranno accedere ai servizi comunali come nucleo familiare. Si tratta di un passo fondamentale verso il pieno riconoscimento, anche a livello regionale e nazionale, delle coppie omosessuali. Un atto che apre la strada alla possibilità del matrimonio e alla definitiva sconfitta dell’omo-transfobia istituzionale che spesso, con la complicità della Chiesa, ha ostacolato l’ottenimento di diritti e sacrosante libertà. L’approvazione del Registro rappresenta un forte segnale al Governo Nazionale e al Parlamento affinché si prenda atto delle forme di convivenza presenti e si adegui il sistema normativo al fine di equiparare le coppie omosessuali ed eterosessuali, nei diritti e nei doveri. La vittoria conseguita ieri, 13 marzo 2014, in Consiglio Comunale è stata costruita dal basso, nelle manifestazioni, nei Pride, nelle iniziative simboliche svolte lo scorso anno. Catania Bene Comune intende ringraziare Arcigay Catania per l’incessante impegno condotto affinché si raggiungesse tale risultato e ogni forza politica e sociale che si è impegnata insieme a noi dentro il “Comitato civico per i diritti civili” per ottenere questa vittoria. Non possiamo tuttavia, in questo momento di assoluta soddisfazione per l’esito della votazione, sottovalutare ciò che è accaduto nella maggioranza del Consiglio Comunale che sostiene il Sindaco Enzo Bianco. Dopo la bocciatura della delibera nella I municipalità a causa del gruppo di maggioranza “Articolo 4” e le dichiarazioni del Capogruppo del Megafono, Daniele Bottino, assolutamente contrarie all’Istituzione del Registro, ieri pomeriggio il Sindaco si è trovato a presentare la delibera in un Consiglio Comunale di cui non aveva più la maggioranza. L’indecente assenza del Consigliere Bottino, capogruppo, del Consigliere Vullo del Partito Democratico e altri, nonché l’astensione di alcuni consiglieri dei gruppi di maggioranza, hanno sancito in aula l’assenza di una maggioranza consiliare in sostegno al Sindaco. Occorrevano 23 voti per approvare la delibera e solo 22 consiglieri sui 30 che componevano l’ormai frantumata maggioranza hanno votato a favore. È stato il voto di un consigliere di opposizione a permettere alla delibera di essere approvata. Siamo convinte/i che il Sindaco Enzo Bianco debba prendere atto che la sua attuale Giunta, a meno di un anno dall’insediamento, non ha più la maggioranza in Consiglio e trarne le giuste conclusioni. Quando Enzo Bianco ha presentato la sua candidatura a Sindaco di Catania cercando alleanze trasversali con il peggio delle precedenti amministrazioni, abbiamo subito denunciato il fatto che, qualora avesse vinto, non avrebbe avuto la maggioranza per governare e quelle unioni avrebbero solo creato litigiosità, immobilismo e clientele. A differenza delle Unioni approvate ieri che ci consegnano una città più civile e più libera e ci danno la certezza che la lotta paga e se si ha la determinazione di andare avanti, alla fine si vince.

Le parole di Antonello Cracolici. “Catania ha dato prova di maturità e modernità: l’adozione da parte del Comune del ‘Registro delle Unioni Civili’ fa fare un altro importante passo avanti alla Sicilia sul terreno del riconoscimento dei diritti dei cittadini, di tutti i cittadini”. Lo dice Antonello Cracolici, parlamentare regionale del PD e presidente della commissione Affari istituzionali all’Ars. “Grazie ad sindaci attenti come Enzo Bianco – prosegue Cracolici – nella nostra isola si radica sempre di più l’idea di laicità delle amministrazioni pubbliche e degli enti locali, che devono essere capaci di comprendere le esigenze e le dinamiche di una società sempre più complessa e in costante cambiamento. faccio dunque i complimenti a Catania, alla sua amministrazione e al Consiglio comunale per aver raggiunto un importante obiettivo”.


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