Pugno duro contro i violenti, il Green Pass resta così com'è

Pugno duro contro i violenti, il Green Pass resta così com’è

Le parole del ministro Speranza.
'CHE TEMPO CHE FA'
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Il Green Pass per ora non cambia, dice il ministro della Salute, Roberto Speranza, mentre tutti abbiamo ancora gli occhi pieni della violenza delle immagini di Roma in occasione del corteo ‘No Green Pass’. “Dobbiamo lasciare il Green Pass così com’è per il momento e poi potremo valutare ed eventualmente cambiare. Già oggi il tampone molecolare dura 72 ore. Le scelte fatte nelle ultime giornate sono frutto anche del fatto che il Green Pass consente maggiore sicurezza. Il 15 è un passaggio importante: faremo una valutazione della tenuta dell’impianto che abbiamo costruito ma la sensazione è che la maggioranza delle persone abbia colto che il green pass è uno strumento di libertà”. Così il ministro, appunto, a ‘Che tempo che fa’ su Rai Tre. 

“Pugno duro contro i violenti”

“Pochi minuti fa ero alla Cgil – ha aggiunto il ministro – al netto delle immagini viste, vedere dal vivo la devastazione di quelle stanze e la violenza contro un luogo simbolo è un pugno nello stomaco. Dobbiamo essere molto duri contro chi ha commesso questi reati. Io sono per tenere il pugno di ferro anche contro chi si richiama all’estrema destra. Altra cosa è lavorare per conquistare la fiducia di tanti che non sono paragonabili ai violenti ma hanno ancora paura dei vaccini”.

Medici sotto attacco

E poi ci sono i medici sotto attacco. Che reagiscono. L’opposizione al Green pass o al vaccino “non è accettabile che si trasformi in una guerra. E che a farne le spese siano i medici, gli operatori sanitari, ‘colpevoli’ solo di stare dalla parte della scienza, della salute, della cura”, dice il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Flippo Anelli, che chiede una risposta “ferma” dopo l’assalto al Pronto soccorso dell’Umberto I a Roma e contro le minacce e gli insulti “che riceviamo ogni giorno”. “Sta montando un clima che non può essere accettato in nessuna maniera, un attacco alla democrazia e anche a coloro come i medici che garantiscono il diritto alla salute. Ci sentiamo sotto attacco perché siamo coloro che credono nei vaccini come strumento che nel tempo ha evitato milioni di morti e oggi pensano sia lo strumento per uscire dalla pandemia”.


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