ROMA – Il premier Mario Draghi tira dritto sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil e ottiene il sostegno del Quirinale dopo un colloquio con Sergio Mattarella. Gli impegni con la Nato vanno rispettati, pena il far venir meno il patto che tiene in piedi la maggioranza. Un messaggio forte a tutta la coalizione di governo e soprattutto al M5s.
Conte replica: “Io non ho sollevato alcuna crisi di governo: dico solo che se dobbiamo programmare una spesa militare, un partito di maggioranza può discutere i termini anche temporali”. Il decreto Ucraina e all’ordine del giorno in Senato con la fiducia.