CATANIA. In pieno silenzio elettorale c’è una scritta che campeggia sul quotidiano La Sicilia in prima pagina: “Panebianco – La Sicilia che produce”. Un cognome, quello di Salvo Panebianco, candidato alle regionali con il Pdl, che è anche un marchio, quello dell’azienda di famiglia Panebianco Srl, produttrice di conserve alimentari.
Solo che a un giorno dal voto il rischio è quello di confondersi, anche perché sotto al nome del candidato c’è uno slogan, “La Sicilia che produce”, che ricorda il motto della campagna elettorale, diffuso attraverso migliaia di manifesti e volantini: “La Sicilia al lavoro”.
Pubblicità subliminale mentre la legge impone il silenzio? “No -risponde Salvo Panebianco a Livesicilia- è una pubblicità che riguarda la mia società, pubblicità che facciamo spesso”. Solo che per l’occasione, il logo pubblicizzato è diverso da quello del sito ufficiale dell’azienda, l’angioletto sembra più piccolo e la scritta del cognome del candidato è più grande e di colore diverso, tanto da ricordare quel giallo di sfondo, con scritta blu, che appariva sul volantino elettorale.
“Vi assicuro -chiosa Panebianco- che il marchio è depositato ed è tutto regolare”. E il motto? “Appunto -conclude Panebianco- è una Sicilia che produce”.