Stato-mafia, Mannino in appello | La sentenza attesa di pomeriggio

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    NON CERTO PER AFFINITA’ POLITICA NE TANTOMENO PER ALTRO TIPO DI INTERESSE,MA PER SOLIDARIETA’ UMANA, MI SENTO DI PATTEGGIARE PER L’EX ONOREVOLE MANNINO.L’ITER GIUDIZIARIO DI QUESTO SIGNORE E’ INIZIATO NEL 1991 E NON E’ POSSIBILE,NE’ PER L’APPUNTO UMANO, CHE IN UNO STATO DI DIRITTO ED IN UNA DEMOCRAZIA MODERNA SI TENGA PER VENTOTTO ANNI UN CITTADINO SULLA GRATICOLA, SENZA SAPERE SE E’ PIU’ O MENO COLPEVOLE,ED I CITTADINI SENZA SAPERE SE AL GOVERNO HANNO AVUTO UN MINISTRO MAFIOSO O UNA PERSONA PER BENE.QUESTA NON E’ GIUSTIZIA COMPIUTA,MA DI SICURO ,AD OGGI E’ NELLE EVIDENTI MODALITA’,TRATTASI DI INGIUSTIZIA COMPIUTA.

    Nel processo sono entrate in gioco tante di quelle figure (vedi mafiosi, pezzi dello stato, collaboratori di giustizia veri e presunti), che per costruire l’accusa è obbligatoriamente necessario acquisire i giusti elementi. Senza questi, si sarebbe ottenuto l’effetto di sentire dire che si era celebrata una esecuzione sommaria che probabilmente avrebbe portato altre polemiche. Vero comunque che 28 anni sono una vita e qualcosa che non funziona c’è.

    Oggi il procuratore capo di Messina, Maurizio De Lucia, afferma: “Compito della magistratura è quello di ‘fare i processi’ e di farli con prove che portino all’individuazione del colpevole ‘al di là di ogni ragionevole dubbio’. Solo questo è e deve essere il compito del magistrato (e non pare comunque compito di poco rilievo o di scarsa difficoltà). Compito di analizzare sotto il profilo storico critico e/o politico i documenti (anche, ma non solo processuali) è invece lavoro dell’intellettuale, storico, giornalista, politico, anche magistrato, ma spogliato del suo ruolo istituzionale, che abbia a cuore le sorti di questa nostra Italia”. SE CIO’ VALESSE PER TUTTI I MAGISTRATI, MANNINO SAREBBE GIA’ DA TEMPO AL DI FUORI DI OGNI PROCESSO.

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Se non è zuppa è pan bagnato. In effetti quando ci classificano come ignoranti e incapaci di dare una svolta a questo modo di fare, non hanno tanto torto, anzi non ne hanno alcuno. La politica isolana è fatta di sudditanza, compromessi e influenze varie che si concretizzano poi in interessi personali o di partito con coalizioni che devono autorigenerarsi. In questo contesto le ingerenze esterne di ambienti affaristici trovano terreno fertile. Nel frattempo continuiamo a godere di assenze infrastrutturali, mafia asfissiante e servizi da terzo mondo. Un treno riporterà nei prossimi giorni trolley griffati e affetti a tempo determinato.

E allora? Dov'è la notizia se tutto rientra nella norma. Ebbene, questo è il mese dell'ipocrisia (avete presente la valanga di "auguri" urbi et orbi?), quindi ci sta tutto e calza a pennello lo stupore per il "caro voli" che, invece è un fatto ordinario e ricorrente. Che Natale sarebbe senza l'albero, il presepe, il panettone e i politici che si stracciano le vesti per il caro voli? E, ovviamente, l'informazione che torna a battere sugli stessi tasti, stavolta con la piccola variante del concorso. Ok, tranquilli, passerà. Ma tornerà puntualissimo a Pasqua, insieme alla colomba e alle uova. Insomma, qual è la novità?

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