Stazione affollata, flop al Cep| Due facce della stessa Palermo - Live Sicilia

Stazione affollata, flop al Cep| Due facce della stessa Palermo

Il Capodanno al Cep

Il centro vestito a festa e la periferia abbandonata. La sfida per il 2020

PALERMO – I numeri delle presenze in piazza vanno sempre presi con le pinze. Non è facile quantificare le persone che hanno assistito agli spettacoli del Capodanno. Buono il dato di Piazza Giulio Cesare dove si stima la presenza di cinquemila persone ad applaudire Mario Biondi.

Davanti all’altro palco, quello allestito al Cep, erano appena in trecento, come si vede in una foto che circola sui social network. La scelta dell’amministrazione comunale di organizzare lo spettacolo con i Tinturia e Nino Frassica in una borgata periferica resta coraggiosa e apprezzabile. Al contempo le piazze offrono le due facce della città di Palermo.

Vestito a festa e allettante, seppure caotico, il centro (da segnalare il maxi schermo per il concerto di Capdoanno davanti al teatro Massimo che ha attirato tanta gente) che stavolta non ha ospitato come da tradizione il concerto per la presenza dei cantieri. Il palco, dunque, è stato allestito alla Stazione centrale, il luogo dove si è raccolta la gente che ha scelto di salutare il nuovo anno in piazza.

Numeri positivi, favoriti anche dalla massiccia presenza di gente nei tanti locali del centro storico che affollano le strade attorno a via Roma, a pochi passi da piazza Giulio Cesare. La stessa via Roma che non ce la fa a rinascere anche a causa delle “ballerine” scelte amministrative su Ztl e pedonalizzazioni.

A fare da contraltare il flop, almeno numericamente, dello spettacolo sul terreno “conteso” fra Iacp e Comune al Cep (quartiere San Giovanni Apostolo). I numeri non sono freddi, svelano le contraddizioni di una città che, stando alle buone intenzioni dell’amministrazione guidata da Leoluca Orlando, si apriva per la prima volta alle periferie.

Si festeggiava il Capodanno lontano dal centro, in una zona dove pochi giorni fa un uomo veniva assassinato a colpi di pistola, vittima di un colpo sparato per errore, ma prima ancora di una miseria innanzitutto culturale. Il Capodanno è momento di bilanci e buoni propositi. Si spera che la nuova sfida per la giunta Orlando significhi guardare alle periferie con la stessa attenzione con cui si cerca di tirare a lucido il centro, nonostante le inefficienze che contraddistinguono la vetrina di Palermo.

Servono tutti i giorni decorosi servizi in ogni parte della città. Non è detto che basterà per colpa dell’incapacità di molti palermitani di rispettare di se stessi, prima ancora che la propria città. Se l’impegno degli amministratori dovesse mancare allora lo spettacolo del Capodanno dei buoni propositi e del coraggio resterà una sterile manifestazione.  


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