Stazione e piazza dei Martiri, "cambio look" coi soldi di Terna - Live Sicilia

Stazione e piazza dei Martiri, “cambio look” coi soldi di Terna

Un milione e 740mila euro. A tanto ammonta la "compensazione" a cui ha diritto il Comune di Catania per i lavori della cosiddetta "altissima tensione".
NUOVO ELETTRODOTTO
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CATANIA – Un milione e 740mila euro. Ma, stavolta, non si tratta né di generici fondi europei né di soldi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Quest’altra iniezione di denaro da destinare a opere pubbliche nella città di Catania arriva da Terna spa, la società che ha acquisito da Enel la gestione della rete elettrica nazionale. E che tra le province di Siracusa e Catania sta realizzando un nuovo elettrodotto: 63 chilometri di lunghezza, lavori iniziati a novembre 2020. Secondo i dati di Terna, servirà a sostituire 155 chilometri di cavi vetusti e a mitigare l’impatto ambientale del trasporto dell’energia elettrica, facendo sparire i vecchi tralicci. Lavori di un certo peso, per mitigare l’impatto dei quali la società per azioni farà arrivare una pioggia di denaro nelle casse del Comune di Catania.

Il 17 e il 21 aprile 2023 sono stati pubblicate, sul sito di Palazzo degli elefanti, due procedure negoziate per le quali non è necessario un bando di gara pubblico: manutenzioni straordinarie per due delle piazze principali della città. Entrambe centralissime. La prima è piazza Giovanni XXIII, quella della stazione, dove con quasi 136mila euro dovrà essere “ripristinato il verde esistente” e dovrà essere installata una “illuminazione led multicolor”. La seconda è, invece, piazza Martiri della Libertà, per cui ci sono quasi 328mila euro, per la “riqualificazione degli spazi a verde e pedonali” dell’area. Tutto senza che il municipio etneo spenda un euro di tasca sua.

Arriva “l’altissima tensione”

L’origine di questi lavori è da ricercare, ormai, piuttosto in là nel tempo. Del nuovo elettrodotto Terna, denominato “intervento elettrico RTN” si comincia a parlare nel 2010. Quando la Regione Siciliana, le province di Siracusa e Catania e i Comuni di Augusta, Priolo Gargallo, Melilli, Carlentini, Catania, Motta Sant’Anastasia, Belpasso e Paternò sottoscrivono un protocollo d’intesa con Terna per la “condivisione localizzativa della fascia di fattibilità di tracciato”. Più semplicemente: individuano le aree da cui potrebbero passare i nuovi cavi per il trasporto dell’energia elettrica a 380 chilo Volt. È la cosiddetta “altissima tensione“. Che avrà come principali punti di snodo le stazioni elettriche di Priolo Gargallo, Paternò e la nuova di Pantano d’Arci, in territorio catanese.

Nel 2018, il ministero dello Sviluppo economico – di concerto con quello dell’Ambiente – approva il progetto e, da lì in poi, dalla carta si può pensare di passare ai cantieri: 18 chilometri di cavi dovrebbero passare tra Paternò e Pantano d’Arci, altri 45 ne serviranno per arrivare a Priolo. Per il 50 per cento del tracciato, annuncia Terna trionfante, l’elettricità passerà su “sostegni monostelo”, che richiedono “un ingombro al suolo 15 volte inferiore rispetto al traliccio tradizionale“. Saranno liberati dal vincolo di servitù 300 ettari di terreno, dicono gli annunci. A cui vengono associate le immagini del prima e del dopo: paesaggio verde con traliccio e paesaggio verde senza traliccio.

La convenzione con il Comune di Catania

Per “compensare gli impatti territoriali residui legati alla realizzazione dell’Intervento elettrico RTN”, però, a ottobre 2021 Terna spa ha sottoscritto una convenzione con il Comune di Catania per la realizzazione di “opere che abbiano indirizzo di pubblica utilità“. Per un valore massimo di un milione e 740mila euro. Nell’elenco che l’amministrazione comunale ha concertato con Terna ci sono sette interventi.

Due sono quelli citati, entrambi nella stessa area della città, per i quali è appena stata aperta la procedura negoziata (in scadenza il 5 maggio). Gli altri cinque interventi, invece, cambiano quartiere e si allargano al resto del capoluogo etneo: centomila euro per un parco giochi inclusivo in viale Castagnola, a Librino; 300mila euro per la “riqualificazione parziale di via Dusmet“, agli Archi della Marina, nel quartiere della Civita; 300mila euro per il cimitero di Catania; 200mila euro per piazza delle Belle, a San Berillo; infine 250mila euro per un progetto di “vigilanza contro lo scarico abusivo di rifiuti in aree di sosta stradale”.

Il Programma triennale delle opere pubbliche

Per il momento, sono state rese pubbliche solo le procedure negoziate di piazza Martiri della Libertà e piazza Giovanni XXIII. Per ciascuna sono stati invitati almeno cinque operatori, quelli venuti fuori da una “indagine di mercato effettuata tramite un avviso inviato all’Ance di Catania“. Anche gli altri progetti, però, dovrebbero essere sul punto di vedere la luce. Almeno dal punto di vista della decisione di affidare i lavori. Sono stati inseriti tutti, con livello di priorità “alto”, nello schema del Programma triennale delle opere pubbliche approvato il 5 aprile 2023 dal commissario straordinario Piero Mattei. Fino al 2025, il Comune, se trovasse i fondi per tutti, potrebbe fare lavori per 712 milioni di euro complessivi. Intanto, però, si comincia con 1,74 milioni di Terna. Che almeno sono sicuri.

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