STM, Fismic: “Risposte insoddisfacenti, ora un vertice al ministero”

STM, la Fismic: “Risposte insoddisfacenti, ora un vertice al ministero”

Il coordinatore Pappalardo annuncia che l'agitazione prosegue

CATANIA – “Si è tenuto il tanto atteso incontro nazionale con STM presso Confindustria Catania. Purtroppo l’attesa non ha prodotto il risultato sperato”. Lo ha detto Saro Pappalardo, coordinatore nazionale Fismic.

Secondo Pappalardo, “STM ha fornito risposte parziali ed insoddisfacenti rispetto alla tante domande poste da tutte le Organizzazioni Sindacali al tavolo”. La società avrebbe “confermato il piano dei tagli annunciati, ma ha smentito che si tratti del 6% della forza lavoro”.

La rimodulazione della base produttiva

“STM ha confermato, così come aveva già fatto a dicembre, gli investimenti sul SIC a Catania e sul 300 mm ad Agrate – prosegue Pappalardo – ma non ha risposto alla domanda su cosa intende con l’annunciata “rimodulazione della base produttiva” e non ha presentato nemmeno un piano che ci faccia capire come intende realizzare gli obiettivi finanziari che il Ceo Chery ha annunciato a mercato ed azionisti”.

“È evidente pertanto che non possiamo che essere totalmente insoddisfatti, perché le risposte avute non hanno fugato le preoccupazioni che abbiamo – sottolinea ancora -. L’incontro ha confermato quindi per noi l’importanza di avere con urgenza un incontro al Ministero dove rivendichiamo l’illustrazione di un Piano Industriale completo che ci dia risposte chiare sulle prospettive dei reparti produttivi, sulle mission di ogni sito presente in Italia e, soprattutto sull’occupazione”.

L’attesa per il sostegno del governo

“STM è un’azienda strategica e ci aspettiamo dal  Governo, che fra l’altro detiene il 13,5 % delle quote azionarie – evidenzia il coordinator – il massimo sostegno affinché non solo non ci sia un arretramento rispetto ad oggi, ma soprattutto si mettano in campo tutte le azioni possibili per uscire dalla crisi più forti da come ci si è entrati”.

Fin a quel momento lo stato di agitazione dei lavoratori permane. “E valuteremo – conclude – insieme alle altre organizzazioni sindacali, le azioni da mettere in campo per ottenere le garanzie necessarie per tutelare l’occupazione ed il futuro degli stabilimenti”. 


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