Stop a concorsi e stabilizzazioni| Nuovi guai per 600 precari - Live Sicilia

Stop a concorsi e stabilizzazioni| Nuovi guai per 600 precari

La condizione di deficit strutturale blocca i concorsi. Orlando pronto a ricorrere al Tar

COMUNE DI PALERMO
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PALERMO – Stop a concorsi e stabilizzazioni, oltre al raddoppio delle tariffe per asili, impianti sportivi e musei. Il deficit strutturale del comune di Palermo, certificato dal bilancio consuntivo 2018, rischia di essere una mazzata ancora più pesante di quanto non si pensasse in un primo momento con effetti negativi non solo sui nuovi concorsi come quelli per giornalisti, dirigenti tecnici e maestre di asilo, ma anche sulla stabilizzazione di 600 precari che adesso subisce una brusca battuta d’arresto.

Le norme nazionali che stabiliscono se un comune sia o meno in deficit sono infatti cambiate a fine 2018, anche se la cosa era nota già da alcuni mesi, e così Palazzo delle Aquile si è ritrovato con i conti in disordine sia per l’eccessiva anticipazione di cassa che per i troppi debiti fuori bilancio. In realtà il Comune uscirà dal deficit già a fine 2019, ma la legge prevede alcune conseguenze negative che a Palermo si toccheranno con mano solo nel 2020.

Anzitutto raddoppieranno le tariffe per i servizi a domanda individuale come impianti sportivi, musei, asili, mercati generali, cimiteri: servizi che al momento le tariffe coprono per appena il 19%, ma che l’anno prossimo dovranno arrivare al 36%. In più il governo nazionale eserciterà una sorta di commissariamento su tutte le operazioni fatte sul personale, ossia stabilizzazioni e nuovi concorsi che, nelle previsioni dello stesso Comune, sono destinate a fermarsi.

Una pessima notizia per ingegneri, architetti, giornalisti e insegnanti che aspettavano la conclusione o l’indizione dei relativi concorsi, ma soprattutto per quasi 600 precari che, legge Madia alla mano, dovrebbero essere stabilizzati entro il 2020 ma il cui futuro adesso è in bilico, visto che per quella data non sarà possibile fare alcuna manovra per il blocco imposto dalla legge. Ma non è finita qui, perché una stretta è annunciata anche sulle spese del personale delle partecipate con buona pace del concorso Amat per gli autisti.

Uno tsunami in piena regola che si abbatte sul Comune, con il sindaco Leoluca Orlando pronto a rivolgersi al Tar. “Non è pensabile che con un decreto del 28 dicembre, la cui pubblicazione è comunicata ai diretti interessati solo il 12 gennaio, il Governo nazionale modifichi in modo radicale dei parametri di funzionamento e di regolarità finanziaria per gli enti locali relativi all’anno precedente. Non si è mai visto un Governo che emana decreti con valore retroattivo che mettono a rischio la tenuta finanziaria dei Comuni e a questo punto viene da chiedersi se sia soltanto frutto di ignoranza istituzionale o di un preciso disegno di indebolimento delle amministrazioni comunali – spiega il Professore – Per colpa di un ‘ghiribizzo’ del Governo che ha cambiato le regole ad anno praticamente finito e le ha addirittura comunicate dopo il 31 dicembre, i cittadini palermitani dovranno ora pagare tariffe più alte mentre dovranno interrompersi le procedure di stabilizzazione dei lavoratori già in servizio, così come dovranno interrompersi le procedure per l’assunzione delle maestre e dei giornalisti”.

A dover rinunciare, almeno momentaneamente, alla stabilizzazione ci sono 171 vigili urbani, sette assistenti sociali, 33 educatori, un biologo, cinque funzionari contabili, uno informatico, sette sociologi ma anche assistenti di servizi alle imprese e ai servizi turistici, centralinisti, esperti in sport, legali, impiegati, geometri, periti agrari, fotografi, tecnici dell’ambiente e perfino un dietologo. Quasi 600 dipendenti il cui futuro, adesso, è più incerto che mai.

 


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