PALERMO – Il Csm dà un dispiacere a Massimo Russo, stoppando il suo ritorno nel mondo della Sanità. Il magistrato, già assessore regionale alla Salute con Raffaele Lombardo, era stato designato commissario dell’Ospedale israelitico di Roma. Ma arriva ora il disco rosso del Consiglio superiore della magistratura. La terza commissione del Csm, riporta oggi Il Fatto quotidiano in edicola, ha votato contro la richiesta di Russo, oggi giudice di sorveglianza a Napoli, di essere messo fuori ruolo. Quattro i voti contrari, due i favorevoli. Determinante nella vicenda, secondo la ricostruzione del quotidiano, una questione di pecunia. Il relatore, riporta Il Fatto, “aveva proposto che Russo prendesse l’aspettativa per escludere il doppio stipendio: quello da magistrato fuori ruolo e quello da commissario. Il diretto interessato, però, ha glissato la richiesta”. Ora dovrà pronunciarsi il plemum dell’organo di autogoverno dei magistrati. Russo torna nelle cronache per la seconda volta in pochi giorni. Sabato scorso Livesicilia aveva scritto dell’inchiesta della procura di Palermo che riguarda i titoli dell’ex direttore sanitario dell’Asp Giuseppe Noto raccontando della testimonianza del dirigente regionale Giuseppe Sgroi e di come quest’ultimo abbia raccontato che anche se nel caso di Noto erano emersi dei dubbi, la scelta dell’allora assessore Russo e del suo dirigene generale Gizzardi fu quella di attenersi nella valutazione dei titoli a una procedura basata esclusivamente sulla presentazione della dichiarazione sostitutiva del candidato.
La terza commissione del Consiglio superiore della magistratura stoppa l'immissione fuori ruolo dell'ex assessore regionale destinato alla guida dell'Ospedale Israelitico e gli chiede di rinunciare al doppio stipendio. Ora deciderà il plenum.
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