Storia del gatto Tredicino, | miracolo del Festino - Live Sicilia

Storia del gatto Tredicino, | miracolo del Festino

Il piccolo Tredicino

Ci sono miracoli che, a prima vista, nemmeno sembrano miracoli. Ma lo sono davvero.

La Santuzza e il trovatello
di
3 min di lettura

PALERMO- Finalmente il primo bagno della stagione! E per farlo, ho dovuto aspettare un sabato assolato di metà luglio. Prima di uscire faccio tante feste al mio gattone, oggi più del solito. Il 13 luglio 2012, in un pomeriggio assolato pre-Festino, steso lungo corso Vittorio Emanuele, trovavo Ray. Sembrava morto. Mossa a pietà, mi sono avvicinata a lui, decisa a spostarlo dal centro della carreggiata per evitargli lo scempio del corpo da parte delle macchine. Scoprivo, invece, che era ancora vivo. Qualcuno lo aveva colpito alla testa. Portato a casa e curato Ray, così l’ho chiamato, è diventato cieco e, per i colpi ricevuti in testa, anche epilettico. Per me, ovviamente, è il gatto più bello del mondo.

13 luglio 2013, ore 16 circa, un anno dopo. Sono sulla statale di Mongerbino. Il sole è caldissimo, la mia pelle ha finalmente un colore meno bianco-malaticcio e sto ritornando a casa. Sorpasso un cumulo di immondizia bruciata e quasi al centro della carreggiata, scorgo con la coda dell’occhio c’è una cosina grigia con due orecchie enormi. E’ un topo? Un coniglio? Aspetta… forse è un gatto. Mi fermo, scendo dalla macchina decisa a spostarlo, vittima di un automatismo da déjà vu. E’ un attimo e il gattino si muove. E’ vivo. Avrà un mesetto, la rinotracheite lo sta divorando.

Controllo se nelle vicinanze ci sono altri gattini. Quando trovi un micino di pochi giorni vicino a un cassonetto, nei paraggi di certo c’è il resto della cucciolata. E, infatti, non era solo. I fratellini sono a pochi metri: bruciati, insieme all’immondizia. Non mi posso concedere il lusso di sciogliermi in un pianto disperato: il gattino è più disperato di me. Mi dirigo al primo studio veterinario aperto. Il veterinario mi accoglie e vedendomi questo esserino in mano e mi dice:” Signorina, io mi sento in dovere di dirle che…” Lo interrompo: “ Sì, lo so…ha poche chance.. lo so .. il Synulox l’ho già, il collirio lo compro alla prima farmacia aperta…ma almeno provo a salvarlo!” “No, no..” mi interrompe il medico “Il sabato, dopo mezzogiorno, la visita è 50 euro, non 25.”.

Senza parole, me ne vado.

A casa il piccolo viene accolto da mio padre con un “.Ci mancava sulu stu triricinu!!!”. Ecco ora ha pure un nome. Sul gruppo Facebook “ gatti o canuzzi scomparsi e da adottare a Palermo” lancio un appello. Trovo subito il collirio per gli occhi. Gratis. E tanto sostegno, in questi casi, mai scontato. Tredicino mangia come un disperato, beve e si addormenta sfinito. Pesa 120gr, orecchie incluse. Russa che è un prio.

L’indomani mattina gli occhietti sono meno distrutti, ma il respiro è sempre affannato. E andrà sempre peggio. Giorni fa avevo scritto sul Fb, sulla pagina creata per l’occasione: “Santuzza liberaci ….da chi abbandona i cuccioli di cane e di gatto nei cassonetti … e dall’angoscia di non sapere mai come fare a salvarli tutti!” Palermo ha tanti problemi da cui essere liberata e il lavoro alla Santuzza non manca di certo. Nella città col più alto tasso di disoccupazione, lei da sempre è in controtendenza. Tredicino è morto tra i giochi d’artificio. Il suo respiro si è fatto sempre più leggero fino a volare via come un soffio.

A me piace pensare che la Santuzza il miracolo lo abbia fatto anche quest’anno e che lo abbia liberato dal dolore e dalla sofferenza. Io sono buddista e credo nell’eterno ciclo di nascita e morte. E che le anime legate da un amore speciale si rincontrino sempre, vite dopo vite. Buon riposo, Tredicino! In un indefinito 13 luglio, ci scambieremo di nuovo una carezza.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI