Stretto di Messina, lunedì di sciopero per i dipendenti Caronte e Tourist - Live Sicilia

Stretto di Messina, lunedì di sciopero per i dipendenti Caronte e Tourist

Niente accordo sul rinnovo contrattuale. Incroceranno le braccia dalle 9 alle 17
TRASPORTI
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MESSINA – In queste ultime settimane, i sindacati che rappresentano i lavoratori del gruppo Caronte & Tourist hanno incontrato la società per discutere del rinnovo del contratto integrativo dei lavoratori ma non si è giunti ad un accordo. Per questo motivo è previsto, per lunedì 6, uno sciopero che inizierà alle 9 e finirà alle 17.

“Abbiamo apprezzato l’autorevole mediazione da parte del prefetto di Messina – scrivono i rappresentanti delle sigle sindacali e la RSU – che ha dimostrato la volontà di coadiuvare le parti nel tentativo di addivenire ad un’intesa che scongiurasse lo sciopero. Nonostante alcune aperture avanzate dalla società rispetto alle proposte iniziali – continuano i sindacati – la RSU, che ha presieduto alla trattativa, ha ritenuto non adeguata la piattaforma conclusiva raggiunta ed ancora lontana dalle rivendicazioni dei lavoratori“.

“L’obiettivo – continua il comunicato dei sindacati che rappresentano i lavoratori Caronte & Tourist – resta quello di colmare progressivamente un gap economico che nel tempo ha creato disparità tra lavoratori e che ha, per le fasce salariali più deboli, acuito le criticità economiche in un contesto nazionale finanziario difficile con l’aumento continuo del costo della vita. Al tempo stesso rivendichiamo l’adeguamento contrattuale per svariati lavoratori di terra a cui viene applicato un contratto diverso dal CCNL, abbassando di fatto salari e tutele“.

“Sarà sciopero pertanto dalle 9 di lunedì alle 17 – concludono i sindacati – in un contesto in cui l’impossibilità tra le parti di trovare un’intesa che tutelasse adeguatamente il diritto di sciopero e i servizi minimi da garantire all’utenza, ha consentito alla società di procedere con comandi in servizio ai lavoratori stabiliti in via unilaterale, che di fatto tendono a depotenziare la protesta e di certo non rappresentano il miglior viatico per un sereno proseguimento della vertenza“.


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