PALERMO- Su “Gisela!” di Hans Werner – l’opera che ha aperto la stagione del Teatro Massimo di Palermo per la regia di Emma Dante – si consuma la disfida tra due critici di peso. Varrà di più la severità di Paolo Isotta o l’elogio di Piero Violante, nel compendio delle opinioni?
Scrive Paolo Isotta nella sua recensione sul ‘Corriere della Sera’: “L’allestimento è dovuto alla celebre Emma Dante per la regia con scene di Carmine Maringola. Queste sono raffinati ed economici sipari; lo spettacolo possiede in astratto una sua eleganza ma non s’attaglia al soggetto. Pulcinella e i Pulcinella (costumi di Vanessa Sannino) sono vestiti da dervisci e la danza su se stessi dei dervisci praticano. Mah!
Il protagonista Roberto De Biasio non sa pronunciare il napoletano. “Gisela!” avrebbe potuto darsi quale curiosità in un festivalino, non a inaugurare la stagione d’uno dei teatri più belli del mondo”.
Di tenore opposto la recensione di Piero Violante su ‘Repubblica Palermo’: “Una malia. La direzione di Constantin Trinks è stata quanto di meglio si potesse sperare e l’orchestra è parsa ben preparata. Eccellenti gli interpreti impegnatissimi in parti difficili: Vanessa Goikoetxea ( Gisela), Roberto De Biasio ( Gennaro), Lucio Gallo (Hanspeter). Pubblico tiepido anche se entusiasta di Emma Dante”.
Dal festivalino alla malia. Chi avrà ragione? O è solo una questione di punti di vista?