La mafia crea povertà e porta allo spopolamento della Sicilia. È uno dei passaggi della conversazione “A tu per tu”, la prima con gli studenti delle scuole superiori palermitane, che si è tenuta oggi a Villa Filippina, a Palermo. Ad aprire il nuovo ciclo di incontri sul tema della legalità con i ragazzi doveva esserci l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Mario Centorrino, che per un improvviso impegno ha dovuto dare forfait. A farne le veci è stato il professor Salvatore Tosi, capo della segreteria tecnica dell’assessore, che ha parlato con i ragazzi delle quinte classi dell’Istituto IPSIA E. Medi e dell’istituto per Geometri Filippo Parlatore con circa 35 studenti. Anche per questa seconda edizione della rassegna organizzata da Zerotre, in collaborazione con Sviluppo Italia Sicilia, l’obiettivo degli incontri è quello di diffondere la cultura della legalità. E quest’anno, il progetto parla ai ragazzi diciottenni, che sono nati nel 1992, l’anno delle stragi di Capaci e Via D’Amelio che scossero le coscienze dei siciliani. Dialogando con gli studenti, il professor Tosi ha messo in evidenza come la Sicilia sia l’ultima delle regioni italiane per numero di famiglie che vivono sotto la soglia di povertà (35 su 100) e come nella fascia d’età tra i 25 e i 65 anni si registrino dei pesanti flussi migratori. “Sono tutti dati che la dicono lunga su come la mafia non crea sviluppo, anzi lo frena”, ha osservato Tosi, suggerendo ai ragazzi di “impegnarsi ciascuno nell’esercizio del proprio dovere, nella quotidianità”.
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