Suffragio sessuale - Live Sicilia

Suffragio sessuale

Vladimir Luxuria

Urge emendare la legge e proporre una più corretta “Legge transdemocratica sulla preferenza di genere”. In quale lista elettorale porremo noi la transessuale Vladimir Luxuria altrimenti? Rosario da Gela, gentiluomo sensibile dall’anima ultracatodica e megamoderna, non può mica passare alla storia come il “discriminatore elettorale”.

Avanguardie democratiche in Sicilia, qui, c’è la deriva democratica e perciò l’elezione, si declina nel genere sessuale, perché se Dio “maschio e femmina li creò”, il siciliano, che è appena un pizzico sotto l’Onnipotente “maschio e femmina li voterà”. Al voto come al cesso insomma. Una scheda per mettere una crocetta sulle Madame e l’altra per metterla sui Monsieur, perché qua, nessuno è tirchio di democrazia. Questa legge, così politicamente corretta e maledettamente contemporanea è già superata però, perché nelle terre veramente evolute, sono da tempo, oltre l’identità di genere e difatti, là, dove la civiltà è progredita, il papà e la mamma sono archeologia, resti d’un’umanità selvaggia, in mostra nei musei.

Ma i generi sessuali sono soltanto due? Ovviamente no, è questa la risposta della scienza attuale, che distingue almeno un altro genere e cioè quello transessuale. Urge emendare la legge e proporre una più corretta “Legge transdemocratica sulla preferenza di genere”. In quale lista elettorale porremo noi la transessuale Vladimir Luxuria altrimenti? Rosario da Gela, gentiluomo sensibile dall’anima ultracatodica e megamoderna, non può mica passare alla storia come il “discriminatore elettorale”. Proprio no, perciò, quote rosa, quote azzurre e che colore accoppieremo al terzo genere? Il mondo è così veloce, che tra poco non basteranno più i colori dell’arcobaleno per accontentare tutti. L’eroe dei due mondi è superato, perché qui abbiamo il paladino Crocetta, prossimo eroe dei tre generi e perciò, potremmo esportare la democrazia nel mondo, altro che America e altro che Obama.

Qualcuno, dice in giro, che la legge sulla preferenza di genere favorirà il voto di scambio, ma sbaglia clamorosamente, perché al massimo, ad essere favorito, sarà il voto scambista e difatti dalle elezioni prossime venture, in Sicilia, dentro le cabine elettorali, ci sarà anche un palo per la lap – dance, così, il momento del voto, tragicamente solitario, sarà finalmente un momento di democrazia partecipata, ché chi non vota in compagnia è uno stronzo o una spia, come dicevano certi grilli parlanti in certe fiabe antiche. L’elezione è il lusso dei poveri e perciò chi più ne ha, più ne metta. Così naïf e moderno sarà il voto, che esprimeremo la preferenza poggiando le labbra di rossetto sulla scheda e lasciando così un bacio al partito prescelto, che la crocetta, diciamolo pure, è segno passatista, simbolo del suffragio universale e noi siamo oltre, noi siamo la gente del suffragio sessuale.

Il voto è mio e lo gestisco io, grideranno gli elettori, che non saranno più schiavi del voto secondo coscienza, loro voteranno in modo moderno, secondo mutande quindi. Agli spiriti antimoderni, non resterà che chiedere asilo politico allo Stato della Città del Vaticano, con la speranza di rifugiarsi sotto il mantello lacero d’un papa francescano, eletto in cum clave da un centinaio di virili cardinali e una bianca colomba che vola sola su uno spicchio di cielo. Il detto una testa un voto, comunque, va aggiornato con il più corretto, una testa, un sesso e due voti. Alfine, con questa legge magnifica e progressiva, ci saranno più voti per tutti, perché siamo nel tempo pazzo che vuole diminuire i politici e moltiplicare i voti.


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